Spunta il ticket Cavalli-Civati E anche Di Stefano fa paura

«Voglio partire dalla gente per una nuova Lombardia, quale miglior occasione se non la Festa del Torrone?» dice Umberto Ambrosoli da Cremona, prima uscita pubblica della sua vita da candidato in pectore del centrosinistra, ribattezzato Patto civico. A scortarlo c'è il segretario regionale del Pd, Maurizio Martina, ma Ambrosoli ribadisce le sue intenzioni di formare «una squadra che nasce sul criterio della competenza e dell'autonomia, non solo dai partiti ma da tutti i i mondi». E ancora: «Ho accettato di candidarmi non quando me l'hanno chiesto i partiti ma quando, dopo aver detto no ai partiti, una moltitudine di cittadini mi hanno scritto: “speravamo nella sua disponibilità”».
A sinistra non manca il malumore per questa presa di distanza dai partiti, soprattutto negli ambienti che in questi due anni hanno portato avanti un'opposizione netta alla giunta Formigoni, insistendo per le dimissioni anticipate. E in molti spingono due ex candidati come Stefano Cavalli di Sel e Giuseppe Civati del Pd a unirsi in un ticket per sfidare Ambrosoli alle primarie. Difficile dire se i due alla fine decideranno di compiere questo passo, ma la notizia è già un segnale di malumore in una parte non piccola del Pd e di Sel, che si sente scavalcata e non riconosciuta dai discorsi per così dire privi di entusiasmo per i partiti che continua a fare Ambrosoli.
A creare inquietudine in Sel (e anche nell'ala più radicale del Pd) è poi la candidatura del giornalista Andrea Di Stefano, che ha raccolto 4593 firme certificate e ha tra i suoi sostenitori esponenti del Pd, come Carlo Monguzzi, e di Sel, come il consigliere provinciale Paolo Matteucci e il consigliere comunale Mirko Mazzali. Di Stefano ha ricevuto l'endorsement di Rifondazione comunista e può contare sul sostegno degli ambienti no global di Vittorio Agnoletto, oltre che di don Gino Rigoldi e di Paolo Hutter.
Ancora titubante il presidente del consiglio comunale, Basilio Rizzo: «Se vado a votare alle primarie, l'orientamento politico a me più vicino è quello di Di Stefano. Ma secondo me il candidato che può vincere alle elezioni è Ambrosoli e spero che avrà un buon successo».
«La mia candidatura è più che confermata» assicura Di Stefano. Spiega: «Sono quello che in base all'accertamento del Comitato ha il maggior numero di firme certificate. A sostenermi c'è un arco molto ampio, che va da esponenti di partito a docenti universitari». Qualche perplessità sulle nuove norme: «Le regole sono un po' confuse, speriamo che si pensi finalmente a un confronto tra programmi».
Alle primarie di sinistra potranno votare anche i sedicenni. E oltre ai cittadini italiani e dell'Ue, i cittadini di altri Paesi, residenti in Lombardia e in possesso di permesso di soggiorno.

Per votare bisognerà fornire i propri dati e pagare un euro. Sono stati fissati tetti massimi di spesa per la campagna elettorale (30mila) e obbligo di rendere conto al Comitato per ogni contributo, diretto o indiretto, superiore ai 500 euro.

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