A Milano ci sono oltre ventimila richieste di case popolari che non riescono ad essere soddisfatte. Una cifra che dà la misura del disagio dei cittadini che non hanno risorse a sufficienza per comprare una casa o prenderla in affitto a canoni di mercato. Paola Bulbarelli, assessore a Casa, housing sociale e pari opportunità, fa il punto dei suoi cento giorni a Palazzo Lombardia mettendo al centro proprio la crisi. Per cercare di fronteggiarla la Regione ha stanziato 45 milioni per il recupero di alloggi sfitti, per il sostegno all'affitto e per aiutare le giovani coppie a comprare la prima casa (9 milioni per abbattere i tassi sul mutuo).
Venti milioni per il recupero è la prima linea guida dell'assessorato: per recuperare il patrimonio immobiliare pubblico, sfitto, degradato e in cattivo stato di manutenzione e per incrementare l'offerta abitativa in locazione, la Regione ha stanziato 20 milioni da destinare a duemila alloggi. In tutto gli alloggi Aler non a norma sono 5mila. Il recupero è una vera e propria politica, spiega l'assessore: «Vogliamo mettere come priorità la ristrutturazione degli alloggi sfitti, frenando le nuove costruzioni. E questo sia per contenere i costi che per salvaguardare il territorio».
E veniamo agli aiuti per l'affitto. Sono stati stanziati 13 milioni per famiglie che non riescono più a pagare il canone e rischiano così lo sfratto. A questi si aggiungono 1,5 milioni per chi è già in condizioni di morosità per cause di forza maggiore: licenziamento, cassa integrazione, grave malattia.
La crisi ha modificato le abitudini dei lombardi anche nei confronti della casa. Gli italiani hanno sempre preferito comprare casa e questo è il motivo per cui le case popolari costituiscono il 5% degli edifici - osserva l'assessore - mentre la media in Europa si attesta tra il 20 e il 30%: «A causa della crisi, però, i cittadini non riescono più a pagare il mutuo e cercano case in affitto a prezzo calmierato».
Un'attenzione particolare - dice Bulbarelli - sarà garantita anche a padri separati e donne che hanno subito maltrattamenti, categorie che entreranno nel nuovo bando. «Vorremmo fornire subito una casa in cui rifugiarsi alle donne che arrivano al pronto soccorso per un emergenza - spiega l'assessore -. E poi cercare di dare loro un tetto per un periodo più lungo, così da ricostruirsi una vita». Anche se è difficile far tutto con il denaro che scarseggia, ammette Bulbarelli. «Studiamo nuove iniziative di housing sociale anche per agevolare l'affitto da parte dei privati. A Bergamo abbiamo già realizzato un recupero di alloggi privati e intendiamo proseguire in questa direzione» spiega Bulbarelli.
Il vicepresidente della Regione, Mario mantovani, presente alla conferenza stampa, ha sottolineato soprattutto la legge di riordino dell'Aler, che è stata già presentata.
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