«Stop alle teorie anti vaccini Informiamo tutte le mamme»

L'assessore regionale alla Sanità annuncia il piano per prevenire casi di meningite fra bambini e adulti

Maria Sorbi

Il dolore e la paura si mescolano nella storia di Alessandra Covezzi, la studentessa di 24 anni stroncata da una meningite fulminante nel giro di poche ore. E mentre gli amici e i colleghi dell'università Statale sono sotto profilassi, le istituzioni tornano ad affrontare il tema vaccini. A cominciare dall'assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera.

Assessore Gallera, non viene mai ripetuto abbastanza quanto è importante vaccinare i bambini.

«Noi continuiamo a ripeterlo per far fronte alla mala informazione che si è diffusa negli ultimi anni, alimentata da un movimento culturale, se così si può chiamare, che ha messo in dubbio la sicurezza dei vaccini. Il caso di meningite fulminante che ha colpito la ragazza dimostra ancora una volta la pericolosità di certe teorie anti vaccini. Teorie riportate con troppa superficialità anche da programmi televisivi che hanno grande impatto sull'opinione pubblica e che però non hanno fondamento scientifico».

La meningite che ha ucciso la studentessa della Statale apparteneva al ceppo C, per cui il vaccino è facoltativo. Come sono i dati della copertura in Lombardia?

«Sul meningococco C i neonati di adesso hanno una copertura all'80%. Il dato è migliorabile ma, considerando che quel vaccino non è obbligatorio, è buono. Per il resto ci attestiamo a una percentuale di vaccinazione attorno al 95% richiesto per decretare i margini di sicurezza».

Quante sono le mamme in Lombardia che non vaccinano i figli?

«Abbiamo constatato che circa il 3-4% delle famiglie che non vaccinano i bimbi lo fa per scelte ideologiche, ma purtroppo il fenomeno è in aumento».

Non è il caso di rendere obbligatoria la vaccinazione?

«Per ora puntiamo su una forte campagna di informazione e sulla pratica di convincimento, del coinvolgimento diretto delle famiglie».

Ci spieghi meglio.

«Chi non si presenta all'appuntamento per la vaccinazione, viene contattato direttamente dall'agenzia di tutela della salute. Un operatore sanitario cerca di capire come mai la famiglia ha scelto di rifiutare il vaccino, spiega quanto è importante quella iniezione e i rischi a cui il bambino può andare incontro se non viene protetto».

L'Ordine dei medici minaccia di sospensione i pediatri che assecondano il rifiuto ai vaccini delle mamme finte-salutiste.

«È giusto che i medici informino le famiglie. La Regione per ora ha scelto una linea più morbida, cioè quella del convincimento e delle campagne di prevenzione. Vedremo a che risultati porterà».

Il consigliere Umberto Ambrosoli (Patto civico) ha proposto di rendere obbligatorio il vaccino perché i bambini possano frequentare l'asilo. Pena, il rifiuto dell'iscrizione.

«Cominciamo con un'informazione capillare e personalizzata. Se tutto questo non dovesse portare a un buon esito, allora non escluderemo altre strade».

La Regione potrebbe pensare di rendere gratuiti anche i vaccini

a pagamento?

«Ci interessa mettere tutti nelle condizioni di potersi vaccinare. Quindi se dovessimo riscontrare che alcuni vaccini a pagamento non vengono fatti per difficoltà economiche, allora affronteremo il problema».

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