Statale, il rettore alza la voce. Dopo l'ennesimo episodio di violenza, un'aggressione contro i ragazzi di Azione universitaria, avvenuto all'interno dell'ateneo, Elio Franzini ha preso carta e penna per ricordare a tutti gli studenti che frequentano via Festa del Perdono dove si trovano: in università «luogo di stimolo alla nascita di nuove idee, palestra di libero e costruttivo, talvolta anche acceso, ma sempre pacifico, confronto tra esse, e non di scontro né di sopraffazione delle idee altrui e diverse». Potrebbe sembrare banale, ma non lo è: dal rave party non autorizzato all'aggressione contro un banchetto informativo di azione studentesca, all'occupazione di un'aula di Scienze politiche in nome di un microonde si stanno susseguendo in Università una serie di episodi che nulla hanno a che fare con l'«antifascismo e la democrazia», parole dietro cui si nascondono i collettivi studenteschi.
«In riferimento ai momenti di tensione che si sono verificati martedì in Statale, il rettore Franzini - si legge nella nota - richiama tutta la comunità studentesca, e in particolare coloro che si sono assunti la delicata responsabilità della rappresentanza, al rispetto delle regole di civile convivenza e alla adozione di modalità di relazione che garantiscano un clima sereno, inclusivo, condannando ogni atteggiamento intollerante, violento o atto a diffondere in Statale un clima di continua e sterile contrapposizione».
«Tralasciando le sempre più fragili definizioni che costantemente ci vengono rivolte (fascisti, xenofobi, omofobi) - scrivono i rappresentanti di azione universitaria su facebook - ci colpisce che i criminali antifascisti ci descrivano come scortati dalla polizia in tenuta antisommossa, quando il banchetto si è svolto per oltre due ore con la sola scorta degli studenti che, interessati, ci chiedevano volantini». Secondo le loro ricostruzioni cinquanta ragazzi dei Collettivi studenteschi di sinistra avrebbero aggredito gli otto studenti cacciandoli dall'ateneo. «Un'aggressione che non ha precedenti né motivazioni, se non l'odio cieco e pensiamo una certa mancanza di alternative con cui occupare il proprio tempo attacca Azione universitaria -. Al confronto, anche aspro e aggressivo, non ci siamo mai sottratti. Altro no le sopraffazioni di chi ha nella violenza la sola arma».
Collettivi studenteschi che ultimamente con la prepotenza e la violenza credono di poter spadroneggiare per i corridoi di via Festa del Perdono, come hanno fatto al rave di Halloween, devastando l'università. Lo stesso rettore «facendo un appello alle autorità deputate alla nostra sicurezza, per un'assunzione di responsabilità da parte di tutti» ha sporto denuncia e la Procura ha aperto un'indagine per violazione delle norme di sicurezza e invasione di edificio pubblico.
Un paio di settimane dopo, il collettivo di Scienze politiche ha avuto il coraggio di occupare un'aula di via Conservvatorio «con la scusa della
mancanza di un forno microonde all'interno del dipartimento». Questa volta l'assessore alla Sicurezza regionale Riccardo De Corato ha presentato un esposto alla Procura e alla Corte dei Conti per danni erariali all'aula.
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