Cristina Bassi
Si annunciano difficili le indagini sullo stupro subito mercoledì scorso nel Parco Nord da una 81enne. In mano gli inquirenti hanno solo il racconto della vittima e gli esami del centro anti violenza della Mangiagalli, che ha confermato l'aggressione sessuale. Nient'altro.
«Era straniero, di colore. Vestito di nero. Sui 30-35 anni», questo l'identikit fornito dalla vittima alla Squadra mobile e ai pm Cristiana Roveda e Gianluca Prisco. Nessuna immagine utile dalle telecamere di sorveglianza, come trapela da ambienti investigativi, e nessuna traccia dell'aggressore per ora. Le speranza sono tutte nella ricerca di residui di Dna, da poter usare in una eventuale comparazione. L'anziana dopo lo stupro e prima di andare in ospedale si è lavata e disinfettata. Tuttavia qualche traccia genetica, anche minima, potrebbe essere rimasta su di lei o sui suoi vestiti. I risultati arriveranno nei prossimi giorni. Se non ci saranno risultati in questo senso, è possibile che lo stupratore resti un fantasma.
Intanto Comune e Municipio 9 sono al lavoro per garantire maggiore sicurezza nella zona. Ieri l'incontro tra l'assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza, e il presidente del Municipio Giuseppe Lardieri (Fi). Si è parlato di incrementare le telecamere e l'illuminazione, nel parco e nelle vie limitrofe. «Una riunione costruttiva - dice Lardieri - con l'intento comune di tutelare l'incolumità dei cittadini. Noi conosciamo ogni metro del nostro territorio e saremo un pungolo continuo nelle prossime fasi». Il presidente del Parco Nord Roberto Cornelli ha proposto un incontro, che si terrà la prossima settimana, con i rappresentanti dei Comuni sotto la cui amministrazione rientra l'area verde (oltre a Milano, Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni). Le nuove telecamere saranno posate nei punti critici il prima possibile. Altre, già esistenti, saranno dislocate meglio. Anche i vigili di quartiere saranno coinvolti nei controlli. «Abbiamo verificato il piano telecamere - sottolinea Rozza -, che prevede la posa in città di 900 dispositivi nel triennio. Circa 250-300 ogni anno. Per quanto riguarda la parte di Parco Nord di nostra competenza, abbiamo deciso un incremento delle telecamere, soprattutto nelle vie limitrofe. Siamo in fase di acquisto.
È difficile controllare totalmente i parchi, nella bella stagione è già in atto una sorveglianza straordinaria. In futuro occorrerà comprendere i dispositivi di sicurezza già nella progettazione delle nuove aree verdi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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