Sudamericano assale 19enne incinta: "Mi ha messo le mani alla gola, voleva stuprarmi"

Paura alla stazione di Canegrate, paesino alle porte di Milano. La giovane: "Ho cercato di urlare e di divincolarmi". Un passante ha messo in fuga l'immigrato

Sudamericano assale 19enne incinta: "Mi ha messo le mani alla gola, voleva stuprarmi"

Sono da poco passe le otto e un quarto di domenica sera. Una ragazza di 19 anni sta scecndendo le scale della stazione di Canegrate, un paesino alle porte di Milano. E lì la attende un immigrato, probabilmente un sudamericano, che si avventa su di lei per stuprarla. Alla belva non importa nemmeno che la giovane sia incinta, già al quinto mese di gravidanza. Come ricostruito attentamente dal Giorno, la getta a terra, la afferra alla gola e prova a violentarla con ferocia. Un rumore, probabilmente un passante, lo ha messo in fuga dopo averle portato via il cellulare che aveva in mano.

Ora la giovane è sotto choc. Pensa al bambino che ha in grembo e alla furia con cui l'assalitore le si è avventato addosso. È successo tutto all’improvviso. Prima ha sentito immigrato che la stava seguendo a distanza. Poi, tutto a un tratto, si è ritrovata a terra, impotente. "Mi ha afferrato alla gola, mettendomi una mano davanti alla bocca per non farmi urlare - ha raccontato la 19enne al cronista del Giorno - e poi mi ha spinto a terra con violenza". Una brutta caduta che ha causato alla ragazza vistosi traumi alle ginocchia, ma sarebbe potuto succedere ben di peggio. "Pensavo volesse violentarmi - continua nel drammatico racconto - ma poi ha sentito che arrivava qualcuno, mentre io cercavo di urlare ed è scappato via col mio cellulare". Se non fosse arrivato qualcuno, l'avrebbe sicuramente stuprata. Invece, se l'è data a gambe scappando in via Volontari della libertà, verso la Baggina.

L'agressore, secondo la descrizione fornita dalla giovane agli inquirenti, sarebbe un ventenne sudamericano."Ho cercato di urlare e di divincolarmi, ma non mi ha dato tregua - ha raccontatola vittima - mi ha rotto anche gli occhiali.

Poi sono stata soccorsa da alcune signore di passaggio". Per lei è stato uno choc terribile. Dopol'aggressione ha passato la notte sveglia. "Non è possibile passeggiare alle 20 ed essere aggrediti".

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