Tassisti, pedoni, tranvieri: su la maschera

Due persone su tre indossano la protezione, va peggio sui mezzi pubblici

Tassisti, pedoni, tranvieri: su la maschera

Domenica 5 marzo, Milano si sveglia in mascherina. Non c'è molta gente in giro. Si trova solo: davanti al supermercato, al distributore di sigarette, alla fermata del tram, nell'area cani, al parco. In media due su tre indossano una protezione per naso e bocca, come imposto dalla Regione. Tra questi sono molti di più i cittadini con la mascherina, spesso chirurgica, di quelli che si accontentano di una sciarpa o di un foulard.

Tranvieri e autisti di autobus indossano quasi tutti la mascherina. Alcuni no, ma è vietato salire e scendere dal mezzo attraverso la porta anteriore e la zona dell'autista è sbarrata da nastro rosso e bianco. Per strada non tutti si proteggono le vie respiratorie, ma la maggior parte delle persone lo fa. Se si esclude chi è in auto, quasi sempre senza o con la mascherina abbassata. I tassisti invece sono scrupolosi: «E chiedo che la indossi anche il cliente che sale in auto», spiega uno di loro in attesa al parcheggio. Praticamente tutti protetti anche i rider. Due ragazzi con due cani al guinzaglio passeggiano senza mascherina. Uno dei due ha un libro in mano, c'è un sole piacevole. Due delle farmacie di via Farini hanno il cartello: «Mascherine disponibili». Nel minimarket della stessa via c'è un cliente, niente mascherina né guanti. Invece l'anziano che torna da una delle edicole di Isola con giornali e riviste sotto il braccio è ben protetto con la chirurgica: «Mia figlia me ne ha procurate una decina - dice -. Speriamo che bastino...». Davanti al chiosco dei giornali di piazzale Lagosta ci sono quattro persone in fila, ben distanziate e tre di loro con la mascherina. Sotto la tettoia si entra uno alla volta. Due chiacchierano dell'emergenza, l'umore non è buono: «È lunga, la gente l'ha presa sottogamba. Non ne usciamo più». Altre due signore si incontrano e si salutano calorosamente, ma a distanza di sicurezza. Hanno carrellino, borsa di tela, guanti e mascherina. Un terzo vicino che le conosce passa in bici e ammonisce una delle due: «Tirala su fino al naso la protezione, sennò non serve a un ca...». C'è pure chi fuma alzando e abbassando la mascherina. All'Esselunga di viale Jenner aspettano circa 30 persone, quasi tutte hanno la mascherina.

Compresa la donna che chiede l'elemosina seduta sul marciapiede. Un ragazzo non ha neppure la sciarpa e non viene fatto entrare finché non rimedia un fazzolettino da mettersi davanti alla bocca. Va peggio sulla 90: 17 passeggeri, solo sette protetti.

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