Tassisti, porta in faccia a Uber «Collaborare con loro? Mai»

Uber vuole arruolare anche i tassisti regolari, ma loro non sembrano tanto dell'idea. Abbiamo provato a sentirne l'opinione recandoci nei principali parcheggi della città.
Le opinioni sono state le più diverse, ma con almeno un punto fermo in comune: la società americana deve mettersi in regola con le norme italiane, poi si può parlare di tutto. Collaborazioni comprese.
Comunque il primo aspetto rilevato è senz'altro il calo della carica aggressiva manifestata dai tassisti nell'ultimo periodo: dopo le prime polemiche e reazioni anche scomposte la rabbia sembra calata. Il punto principale che rimane al centro delle contestazioni è l'illegalità in cui opera Uber. «Non esiste proprio andare a lavorare per loro - chiarisce Pietro Modesto mentre staziona in Centrale - ci vuole un lavoro nelle regole».

E non mancano le persone che evidenziano anche altri problemi come le carenze delle organizzazioni sindacali: «Il problema è che i sindacati non hanno fatto niente - spiega il signor Luzzato - tutte le iniziative sono partite dai tassisti». E c'è anche chi ha fiducia nelle mosse dell'amministrazione: «Mi pare che Uber sia già stata scavalcata dal Comune che sta preparando un bando per fare l'app» dice un altro prima di saltare in auto.

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