Al teatro dal Verme la solidarietà balla sulle note dello swing

Musica jazz (pardon, swing...) e solidarietà. Questo il connubio alla base di «International Live Swing», il gran galà, in programma stasera dalle 21 (posti esauriti) e domani sera (ingresso 40 euro) al Teatro Dal Verme, dedicato all'arcinota declinazione del jazz in chiave ottimista e ritmata che contribuì a fare uscire gli Usa dalla grande crisi degli anni Trenta. Un happening frizzante, che farà la gioia degli amanti del vintage, attraverso il quale si raccoglieranno fondi per la costruzione di un ospedale di maternità e pediatria di oltre 3.500 metri quadri a Loul Sessène, nel Senegal occidentale, in un'area rurale gravemente carente dal punto di vista sanitario, dove le donne ancora oggi subiscono vessazioni fisiche e sono prive della assistenza, anche durante la gravidanza e il periodo post parto. «Chi ci conosce, sa più o meno quello che lo aspetta: una grande, coinvolgente serata per ascoltare e veder ballare lo swing, una forma di jazz (cara a Duke Ellington e Glenn Miller, per intenderci, ndr) legata al mondo della danza. Per questo, il Dal Verme, come nei grandi show dell'epoca, ospiterà una troupe di danza fenomenale per farci rivivere le atmosfere delle grandi sale da ballo nell'America degli anni Trenta e Quaranta. Quest'anno, poi, attraverseremo un'epoca straordinaria per lo swing: il passaggio dai musical di Broadway ai grandi temi musicali dei film di Hollywood (in una scena indimenticabile del superclassico "Casablanca" viene suonato uno standard jazz degli anni Venti come "Avalon" di Al Jolson, ndr). E non basta: nella nostra narrazione musicale ci sarà spazio anche per una di alcune celebri partiture della musica classica opera, tra gli altri, di Mendelssohn a Wagner, riarrangiate secondo lo stile di John Kirby», racconta Giorgio Rossi, il regista dell'evento.

A dettare ritmo e danze sarà, come da tradizione, la big band (implementata da una sezione d'archi) diretta del clarinettista e sassofonista Paolo Tomelleri, vicentino, classe 1938, indiscusso erede tricolore degli indimenticabili Benny Goodman e Artie Shaw. Nel cast anche una folta pattuglia di musicisti internazionali (dal trombettista Warren Vaché al violinista Martin Weiss passando per la pianista Stephanie Trick) e un'altrettanto folta squadra di ballerini.

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