Ticket e visite mediche Si pagherà in farmacia

Al bancone si potranno anche fare prenotazioni «Così risparmieremo su call center e liste d'attesa»

Maria SorbiForse non tutti sanno che nelle farmacie è già possibile prenotare prestazioni mediche. E in effetti, sugli oltre 3 milioni di prenotazioni in Lombardia, solo 146mila sono avvenute al bancone. Ecco, presto il servizio sarà potenziato. E non solo. In farmacia si potrà anche pagare il ticket. Una comodità che eviterà file ai pazienti e che, se ben strutturata, potrà portare anche alla riduzione dei call center. Con un notevole risparmio. Sarà questo il cardine attorno a cui ruoterà la convenzione tra Regione Lombardia e Federfarma. «Abbiamo già avviato una serie di incontri con gli operatori del settore per decidere il percorso da seguire» sostiene l'assessore regionale all'Economia Massimo Garavaglia. «Se ai cittadini viene data la possibilità di prenotare visite in farmacia, ma anche pagare il ticket, si risparmierebbe il costo del call center e, allo stesso tempo, si risolverebbe, credo almeno per il 50%, quel 18% di prenotazioni a cui poi non segue la prestazione, che allunga le liste d'attesa e la percezione delle liste d'attesa. Questo è l'esempio concreto di come, dando un servizio in più, trovi risorse per gli obiettivi». «Affidare alle farmacie maggiori compiti rispetto alla sola erogazione delle medicine - sostiene lo stesso presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni - è una buona idea. La gente si fida del farmacista che vede come un punto di riferimento nel proprio quartiere o paese. Inoltre, migliorare l'efficienza nell'erogazione dei servizi vuole dire ridurre i costi. Questa è la sfida vera: aumentare i servizi ai cittadini, senza aumentare i costi, ma migliorando la nostra spesa». Dal canto suo Federfarma, che ha già apprezzato la Regione per il piano anti rapine, chiede di assicurare l'uniformità del servizio su tutta la Regione. E chiede di dare ai farmacisti un ruolo più ampio nell'assistenza ai pazienti e nella realizzazione della riforma sanitaria. «È il minimo per una categoria come la nostra - sostiene la presidente Annarosa Racca - Abbiamo bisogno di certezze. Presidente Maroni, noi le assicuriamo che le 2.800 farmacie di Regione Lombardia le saranno vicine». «Regione Lombardia - mette in chiaro anche l'assessore allo Sviluppo economico Mauro Parolini - vuole accompagnare e agevolare il percorso verso la farmacia dei servizi, salvaguardando la professionalità e l'autonomia dei farmacisti». Quindi è possibile che entro giugno i farmacisti vengano rivestiti di nuovi compiti e aiutino sempre più a «presidiare il territorio». Il piano, che aiuterebbe a risolvere (in parte) il problema delle liste d'attesa, aiuterebbe a ottimizzare le risorse in un periodo di magra come questo. Da Roma non arrivano soldi e la Regione sta facendo i salti mortali per poter mantenere la promessa non solo di non aumentare i ticket ma di annullarli entro la fine della legislatura.

«Il Governo - denuncia Maromni - ha deciso ancora una volta, tagli lineari, che ci penalizzano. L'aumento di un miliardo del Fondo sanitario (passato da 110 a 111 miliardi), infatti, non copre neanche i nuovi costi, pari a 1,8 miliardi».

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