Cronaca locale

Trasparenza e spese più chiare contro il business dei profughi

Proposta Fdi: obbligare coop e onlus a fornire i rendiconti De Corato: «Gestione degli immigrati ferma a 20 anni fa»

Maria Sorbi

Subappaltano la gestione delle mense. O relegano i migranti in un sottoscala mettendoli a dormire su quattro materassi sgangherati. Ma le cooperative ricevono comunque 35 euro a profugo. Ogni giorno, a prescindere dalla qualità del servizio che offrono. Un business goloso, e spesso non lecito, sulle spalle degli immigrati (e con i soldi pubblici).

Per mettere fine agli appetiti illegali sulla gestione delle cooperative e per fare dei distinguo fra chi truffa e chi lavora con serietà, Fratelli d'Italia chiede più trasparenza nella gestione dei soldi pubblici e annuncia una proposta di legge al Parlamento sottoscritta dal Consiglio regionale lombardo e da quello toscano. Obbiettivo: obbligare le cooperative a rendicontare in modo puntuale e dettagliato le spese per la gestione dei richiedenti asilo. E mettere fine all'assenza di regole che regna ora. La proposta «taglia business», sostenuta dai capogruppo del centrodestra (con una riserva da parte di Ncd), verrà votata in aula e poi sarà pronta a finire sui banchi parlamentari. «La nostra richiesta - spiega l'artefice lombardo dell'iniziativa, Riccardo De Corato (Fdi) - parte dalla necessità di aggiornare le procedure per la gestione degli immigrati, ferme a circa 20 anni fa, quando l'Italia affrontò l'emergenza sbarchi dalle coste albanesi». A quell'epoca, per facilitare le procedure di accoglienza, il Viminale aveva scritto un mini regolamento di tre pagine «con indicazioni generiche e urgenti», senza però dettagliare il capitolo spese e soprattutto senza alcuna regola in materia di bandi e rendicontazione delle spese.

In sostanza, se un'associazione sportiva che beneficia di contributi pubblici deve giustificare l'acquisto di un singolo pallone o di una rete, una cooperativa che gestisce l'accoglienza migranti riceve 35 euro ad ospite e non deve presentare né ricevute, né budget, né scontrini. «Chiediamo almeno - incalza De Corato - che il rimborso avvenga sulla base della spesa effettiva e non con un forfait giornaliero. La normativa va assolutamente cambiata».

«Nel documento programmatico di bilancio 2017 presentato dal governo Renzi in Europa - precisa Giovanni Donzelli, capogruppo toscano di Fdi che ha presentato la proposta taglia business immigrati in Regione Toscana - si dice che nel 2017 verranno spesi 4 miliardi e 261 milioni di euro per l'intera vicenda immigrati: di questi il 64,9%, pari a oltre 2,7 miliardi, verranno destinati all'accoglienza dei migranti».

«La trasparenza è una questione di civiltà» sostiene Stefano Bruno Galli (Lista Maroni). Claudio Pedrazzini (Fi) ricorda che già durante Expo era stata sottoscritta una petizione contro le false cooperative.

Massimiliano Romeo (Lega) è stupito che «dopo Mafia capitale il governo non abbia cambiato le regole».

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