Potrebbe diventare una vera «spina di pesce» nella gola di palazzo Marino la questione dei parcheggi di viale Indipendenza. Lincontro tra lassessore al Demanio, Lucia Castellano, e i rappresentanti del Comitato 22 marzo non ha soddisfatto i residenti della zona, arrabbiati per la repentina e non avvisata cancellazione dei posti macchina a spina di pesce. «Lassessore ha fatto parlare i tecnici. Secondo la loro versione non si può tornare indietro. Dobbiamo tenerci i nuovi posti orizzontali, ma secondo il Comune il costo di un parcheggio nei posti interrati di piazza Risorgimento è di 2.40 euro, invece di 3. Siamo allabuso dellabuso. Si era partiti da 1.50 euro, poi a una fantomatica cifra di 2.40. Ma la realtà è ben altra».
Non demorde Angelo Campione, presente alla riunione con lassessore e i due rappresentanti della Zona 3 e 4, Renato Sacristani e Loredana Bigatti. «Non è stata accettata la nostra proposta di abbonamenti mensili agevolati. Ora lavoreremo con il comitato di Zona 3 per valutare la possibilità di disegnare parcheggi a spina di pesce nelle vie limitrofe. Il Comune sostiene che questo tipo di disposizione delle macchine è pericolosa, ma per noi è vero il contrario». I novanta posti auto perduti con le nuove strisce in orizzontale non li restituirà nessuno agli abitanti di viale Indipendenza. E neppure la strada sgombra; con la carenza di posti sono iniziate le auto in seconda fila. Lo avete fatto presente allassessore? «Certo. La risposta è stata che così aumenteranno le multe. Lo scopo è sempre quello: che il cittadino infranga la legge per multarlo. Quando abbiamo fatto notare che il semaforo allincrocio con via Castel Morone è in una posizione anomala che toglie ulteriori posti auto, il commento è stato: il semaforo resta lì, ha un rilevatore di infrazioni molto funzionante».
La filosofia amministrativa imperante è: mettere il cittadino nella condizione dinfrangere le regole per far entrare la pecunia nelle tasche di palazzo Marino. Ma da viale Indipendenza viene un monito: pecunia con lisca di pesce. «La protesta potrebbe arrivare alla piazza come abbiamo annunciato. Prima tenteremo altre strade, perché non vogliamo manifestare solo per il gusto di farlo. Non ci piace questa impostazione. Daltro canto non siamo neppure soddisfatti di un atteggiamento impositivo e senza rispetto per le ragioni di chi poi vive la città tutti i giorni.
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