Tutti contro il blocco auto: «Follia»

Tutti contro il blocco auto: «Follia»

Tra sette giorni, ci risiamo. Quarta «DomenicAspasso» dell'anno, questa volta sarà una giornata «dedicata al riciclo e al riuso». Magari la prima con il sole dopo una serie di weekend al freddo o sotto la pioggia. Ma chi sogna finalmente la gita fuoriporta dovrà scegliere: o migrare dalla mattina alla sera, o passare un'altra domenica in città a scoprire il mondo del riciclo. That's it. Il 9 giugno scatta un altro blocco auto dalle 10 alle 18, vietato girare anche in moto e in scooter. Non sono bastate neanche le proteste della sinistra radical chic all'ultimo stop, il Comune conferma la data e promette «tanti appuntamenti e un evento speciale in piazza Beccaria». Sarà possibile anche questa volta viaggiare per tutta la giornata con un biglietto singolo dell'Atm sui mezzi pubblici. Viene confermato, sottolinea una nota di Palazzo Marino, l'impianto «ormai collaudato e sempre più apprezzato delle domeniche a spasso».
Sempre più apprezzato? Di fronte all'ultima sollevazione bipartisan contro il blocco, persino gli ambientalisti più duri e puri, come il Pd Carlo Monguzzi, hanno tentennato. E anche la giunta è divisa a metà, molti sopportano con un certo imbarazzo le otto domeniche fissate per il 2013, e già si parla di un dimezzamento del numero il prossimo anno, forse anche dell'orario, quattro ore invece di otto. Anche per tagliare quei 250mila euro di costi tra straordinari dei vigili, biglietto unico Atm e altre voci. Ma con sette giorni di tempo davanti, forse c'è ancora tempo per dare una prima stretta. Il fronte del no è compatto. «Se non vogliono cancellarla, e sarebbe la cosa migliore, almeno riducano i divieto alla sola Area C che è più servita dai mezzi pubblici e lo facciano scattare dalle 12 - chiede il rappresentante dei pubblici esercizi (Epam) Alfredo Zini -. Dopo tutti questi weekend piovosi, sarà l'ennesimo disagio. E con i trasporti rallentati tanto vale organizzare piccoli eventi nelle periferie, la gente non avrà voglia di muoversi, al massimo ci sarà vita per le imprese del centro».
Anche il centrodestra, con il Pdl in prima fila, chiede al sindaco di «fermare questa follia». É «un provvedimento inutile - insiste il capogruppo Alan Rizzi -, a fini ambientali non hanno portato nessun beneficio, di fatto imprigionano a casa i milanesi e infieriscono ulteriormente sul commercio già in crisi». Il consigliere leghista Igor iezzi ribadisce che «dopo giorni di pioggia probabilmente arriverà un weekend estivo, ma i lavoratori non potranno neanche farsi una gita e i centri sportivi in periferia resteranno vuoti».
Anche le altre istituzioni faticano a comprendere l'ostinazione della giunta Pisapia. L'assessore all'Ambiente in Regione, Claudia Terzi, sottolinea che le domeniche a piedi «possono avere una valenza educativa su cui bisogna riflettere ma non sono la soluzione per il problema dell'inquinamento dell'aria in Lombardia, ci vuole altro rispetto agli interventi d'emergenza».

Quello in Provincia, Cristina Stancari, contesta il Comune che «persegue su questa ideologia che non fa il bene dei cittadini e delle imprese in un momento di crisi, bisogna favorire la ripresa economica che passa anche dalla libertà di negli spostamenti».

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