Cronaca locale

Viaggio nella città dimezzata. Deserte stazioni e autobus

Sospesi i collegamenti ferroviari tra Milano e Piacenza. Meno 40% sui mezzi Atm e 60% sui treni regionali

Viaggio nella città dimezzata. Deserte stazioni e autobus

È una città dimezzata quella che si è svegliata ieri mattina all’indomani dell’ordinanza regionale, che riguarda compatte Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria e Fiuli Venezia Giulia. Scuole, asili, università, palestre, luoghi di aggregazione, centri giovani e anziani, musei sbarrati, bar, cinema e teatri chiusi dalle 18. Blindate anche le chiese, annullate le funzioni religiose. Così sono reclusi nella «zona rossa» a due passi da Milano, cittadini dei 10 comuni del Basso Lodigiano, che non possono uscire dai confini comunali e quindi recarsi a Milano per lavoro o in qualunque altro posto. Il risultato è che ieri mattina alle 6 la città era semideserta, i mezzi di superficie e le metropolitane viaggiano con il 40 per cento dei passeggeri in meno e i treni pendolari a carico dimezzato. Così per tutto il resto della giornata. In particolare gli autisti delle linee di superficie del primo turno raccontano di aver visto a bordo un calo di un terzo dei passeggeri: la maggior parte dei viaggiatori tra le 6 e le 8 sono studenti, mamme che accompagnano i bimbi a scuola, dipendenti degli uffici.

Nonostante gli sportelli e i servizi comunali fossero aperti, ieri si è presentato all'anagrafe e negli uffici comunali il 30 per cento in meno di cittadini.

In serata la direzione regionale dell'Inail ha disposto la chiusura di tutti gli sportelli amministrativi (aziende e lavoratori) e degli ambulatori medici presenti sul territorio. «Le sedi restano comunque operative ed è garantito il presidio dei canali telematici e telefonici» fa sapere l'istituto.

Così quasi tutte le aziende private, al di là di quelle con dipendenti provenienti dalle «zone rosse» o a rischio contagio, hanno attivato lo smart working. Ecco spiegato un ulteriore dimezzamento del traffico e dei passeggeri sui mezzi. Così molte madri che da un giorno all'altro si sono trovate di fronte all'ordinanza di chiusura di scuole e asili, in mancanza di alternative sono state costrette a rimanere a casa.

«Se parliamo cinicamente solo di dati -commenta Emilio Boccalini presidente di Taxiblu - la settimana appena trascorsa, quella della moda, tra le più impegnative, ha visto una riduzione significativa delle corse di un 30 per cento almeno, ad essere ottimisti. L'aggravarsi della situazione generale legata al coronavirus ha ovviamente comportato il transito di meno persone, tra turisti e cittadini. Capiamo il momento molto delicato e queste considerazioni le faccio solo per dare un piccolo spaccato di quella che è la situazione vista dal lato operatori Taxi ma che si riflette anche in altre attività della città».

A Chinatown, per esempio, da ieri a fronte del coprifuoco dalle 18 per i locali sono state abbassate le serrande di tutte le attività commerciali: «L'iniziativa è volta a dare un concreto contributo alla tutela della salute di tutti - si legge in un comunicato ufficiale - e non ha nulla a che vedere con il timore che vi sia presenza di persone portatrici del virus o contagiate tra i titolari e i dipendenti delle attività. È solo una forma di rispetto ed attenzione ed una manifestazione di reale preoccupazione nei confronti delle persone e del Paese in cui tutti noi, indipendentemente dalle nostre origini, viviamo».

Stessa scena per il traffico dei pendolar, registrato un calo del 60 per cento dei viaggiatori: la stazione di Cadorna appariva pressoché deserta. L'edicolante parla di clientela dimezzata. I treni regionali sulle linee Milano Bologna e Bologna Poggio Rusco sono stati cancellati o limitati per necessita di controlli sanitari. «Considerata la possibilità del verificarsi di analoghe esigenze di controlli sanitari, in via precauzionale, l'offerta dei servizi di trasporto da oggi sarà ridotta» fanno sapere da Rfi.

Ma il dato più impressionante arriva dalla biglietteria di TreNord alla stazione: tutto il personale con le mascherine e l'ufficio vuoto. «Di solito dal 22 del mese i pendolari vengono a rinnovare l'abbonamento: si parla di un migliaio di persone al giorno, le code escono dalla biglietteria e si prolungano in stazione. Oggi siamo al 24 e non è venuto nessuno». Stessa impressione dal personale della Security Atm che viaggia sui treni tutti i giorni a turni: «Passeggeri decimati. Sui treni questa mattina non c'era nessuno». Ma anche fuori dalla stazione la situazione non cambia molto: il bar pasticceria Viola, esattamente di fronte e davanti alla fermata del metrò parla di clientela «ridotta del 60 per cento: basta contare il numero dei caffè che serviamo abitualmente la mattina: qui passano pendolari, dipendenti degli uffici in zona, studenti, turisti».

Gli unici che hanno visto un picco nelle vendite sono i supermercati, gli alimentari, i mercati coperti, nonostante siano luoghi chiusi: ieri in tarda mattinata al mercato comunale di piazza Wagner si registrava un picco del 20 per cento di vendite.

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