Vietati i déhor per le librerie "Assurdo, si cambi la norma"

Sofo (Lega): «L'assessore Del Corno aiuti i piccoli librai»

Vietati i déhor per le librerie "Assurdo, si cambi la norma"

Vietato alle librerie milanesi avere dei dehor. Tradotto: potere mettere tavolini e sedie all'esterno dei locali per poter attirare i clienti. O, meglio, invitarli a prendersi una pausa e regalarsi qualche momento per sfogliare un libro, con scorcio sulla vecchia Milano.

Trattandosi dei Navigli la questione posta è ancora più lampante nella sua contraddittorietà: sulla ripa e sull'alzaia bisogna fare lo slalom tra tavolini, sedie, funghi riscaldati, ma solo in corrispondenza dei locali. Davanti alle librerie e agli altri negozi no.

Forse un cavillo della burocrazia, forse una vecchia norma dimenticata, fatto sta che sembra che il Comune di Milano non consenta l'autorizzazione al plateatico pe r le librerie perché non fanno somministrazione. A denunciare la questione Vincenzo Sofo, ex consigliere del municipio 7 e candidato in Comune con la Lega lo scorso maggio. «L'altro giorno chiacchierando con una libraia sui Navigli, ho scoperto che il Comune con la cultura non fa mangiare. Ad esempio, il Comune sui Navigli non concede alle librerie la possibilità di mettere un dehors - racconta-. Cioè, impedisce a chi vende libri di mettere un paio di tavolini fuori per attrarre clientela offrendo un angolino carino per sedersi a leggere. Motivo? Perché non fanno somministrazione. Ovvero: se vendi alcolici puoi attirare clientela mettendo i tavolini fuori, se vendi cultura no».

La vis polemica di Sofo poi si scaglia contro il fatto che le amministrazioni di sinistra, forti del monopolio in campo culturale, avrebbero affidato spazi riqualificati e iniziative culturali sempre ai soliti amici e agli amici della amici. L'ex Ansaldo, la cascina Cuccagna, la Fabbrica del Vapore...«Un'amministrazione che si vanta di essere la paladina del con la cultura si mangia non può limitarsi a far mangiare gli amici affidandogli ogni benedetto spazio che Milano riqualifica; un'amministrazione che veramente vuol consentire alla cultura di sopravvivere alla crisi economica deve attuare politiche che consentano a chi vuole fare impresa puntando sulla cultura di competere con il mercato. Non discriminarlo o ostacolarlo».

Infine l'invito all'assessore alla

Cultura di Palazzo Marino Filippo Del Corno «ché forse non è che non vuole farlo ma semplicemente non gli hanno ancora detto che esiste un mondo culturale anche fuori dai salotti e dagli spazi affidati ai quattro amici».

MBr

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