La Procura ha aperto un'inchiesta su un servizio mandato in onda giovedì dalle Iene, con il dialogo registrato in cui uno spacciatore di droga e alcuni agenti della polizia locale si mettono d'accordo per spartirsi i guadagni dello smercio. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, che guida il pool reati contro la Pubblica amministrazione, e sono affidate alla stessa polizia locale e alla Squadra mobile della polizia di Stato. Al momento il riserbo in Procura è massimo sia sulle ipotesi di reato sia su eventuali indagati. Sono in corso i primi accertamenti, le Iene hanno informato i pm alcuni giorni prima della messa in onda. I vigili della squadra anti droga sono stati trasferiti.
Il testimone, un ex spacciatore marocchino che ha scontato alcuni anni di carcere, ha contattato il programma: «Mi hanno proposto di lavorare per loro. Se io segnalo loro qualcuno che spaccia in grandi quantità, loro lo arrestano e tengono una parte di droga e soldi e poi mi danno la mia parte», dopo aver rivenduto le sostanze stupefacenti. Nel servizio si vede anche uno scambio-trappola in cui i ghisa intervengono su indicazione dell'informatore. «L'Amministrazione - spiega il Comune -, alla luce di quanto accaduto alcuni giorni fa e riportato dal servizio de Le Iene, Milano, accordi economici degli agenti con i complici sulla droga?, sta attuando i primi provvedimenti di trasferimento per gli agenti che sarebbero coinvolti nei fatti raccontati nel servizio. Eventuali ulteriori misure saranno valutate all'esito delle indagini, per le quali l'Amministrazione e il comando della polizia locale sono già a disposizione dell'autorità giudiziaria che sta effettuando gli accertamenti sui fatti e le responsabilità». Dal racconto della Iena Luigi Pelazza emerge quella che sembra una vera organizzazione di ghisa che si fanno pusher e che taglieggiano i pregiudicati, minacciando di riportarli in carcere, per farli infiltrare nel traffico di droga e sfruttare le informazioni su grossi quantitativi su cui mettere le mani. «Abbiamo documentato - spiegano le Iene - una conversazione che sembra un accordo economico intorno alla droga. A parlare tre vigili della polizia locale di Milano con un loro informatore, nostro complice: Se scappa meglio, così ci prendiamo la nostra roba e ce la dividiamo senza problemi». Interviene Gianluca Comazzi, consigliere comunale e capogruppo di Fi in Regione: il servizio «è a dir poco scioccante. Se confermati, i fatti» sarebbero «di una gravità inaudita». Il consigliere comunale di Fi Alessandro De Chirico: «Bisogna lasciare il tempo necessario alla polizia giudiziaria di fare le proprie indagini per verificare le responsabilità dei singoli. Penso che il trasferimento degli agenti, coinvolti nella presunta vicenda di droga, non sia la cosa giusta. Vanno sospesi affinché in attesa degli esiti delle indagini non rischino errori in servizio per la scarsa tranquillità personale».
L'assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, si dice «senza parole» e aggiunge che se arriverà un'incriminazione, «dovranno essere presi provvedimenti anche nei confronti di chi non ha effettuato i dovuti controlli».
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