A ogni costo voleva sposare quella ragazzina. Si presentava continuamente sotto casa, urlando fuori controllo, tormentando e minacciando di morte soprattutto la madre di lei che proprio non ne voleva sapere di quel ragazzo ossessivo. Alla fine il ventiduenne, marocchino come la famiglia della adolescente presa di mira, è stato arrestato.
La ragazza, che ha solo 15 anni, abita in viale Molise con la famiglia. È lì, davanti al portone del palazzo, che da una decina di giorni si presentava quotidianamente il giovane marocchino. Pretendeva che la madre gli consegnasse l'adolescente, che voleva portare con sé in patria per poi sposarla. Era aggressivo e urlava. La donna, trentanovenne, si è sempre rifiutata di fargli vedere la figlia. I familiari della ragazzina erano perseguitati. Reso ancora più aggressivo dai continui rifiuti, lo spasimante domenica mattina ha provato a portare via la ragazzina con tutti i mezzi. Alcuni passanti hanno chiamato il 112 e hanno segnalato che il giovane, visibilmente alterato, continuava ad aggredire verbalmente per strada la mamma di quella che aveva deciso dovesse essere la sua promessa sposa. Dopo poco sono arrivati i carabinieri, che hanno trovato sul posto sia il ragazzo che la madre della ragazza. I militari hanno raccolto la testimonianza della madre e successivamente, in un'audizione protetta, anche la figlia. I due racconti coincidevano. Secondo quanto ricostruito, il ragazzo aveva detto di voler portare in Marocco la quindicenne allo scopo di unirsi con lei in matrimonio. Domenica ha provato di nuovo a portarla via e non riuscendoci ha perso il controllo. Ha danneggiato il portone di ingresso del palazzo e ha minacciato di morte la mamma della minorenne impugnando un cacciavite. I carabinieri del Radiomobile hanno arrestato l'aggressore che è finito a San Vittore con le accuse di atti persecutori e minacce aggravate. Non ha una dimora fissa in Italia, non risulta avere un lavoro ed è pregiudicato. «Nonostante la madre della ragazza - interviene l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato - si sia giustamente opposta al matrimonio, è evidente che per alcuni musulmani che vengono in Italia continui a essere considerato normale sposare ragazze minorenni».
Ieri invece sono state emesse due misure di sorveglianza speciale, su proposta del questore, per tutelare le vittime di maltrattamenti in famiglia e stalking. La prima nei confronti di un italiano di 62 anni che per molto tempo ha maltrattato la moglie con aggressioni verbali e vessazioni. Usava inoltre la violenza fisica per ottenere rapporti sessuali.
Dopo la condanna per maltrattamenti nel 2019 l'uomo aveva ricominciato a perseguitare la compagna, seguendola al supermercato e inviando messaggi intimidatori a lei e ai figli e tormentando le persone che avevano testimoniato sulle violenze. Stessa misura per un italiano quarantunenne, disoccupato, che nel corso degli anni ha portato avanti prevaricazioni e violenze contro i familiari.
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