Antonio Bozzo
Roland Barthes scrisse meravigliose pagine sul potere evocativo del nome di un piatto. Basta dare un occhio a ciò che ci aspetta a Gavi (Alessandria) domenica 27 agosto, per dargli ragione. Intorno al vino, un grande bianco Docg apprezzato in tutto il mondo, si sviluppa, come ogni anno, la kermesse «Di Gavi in Gavi»: cantine aperte, borghi da scoprire, cuochi che cucinano, feste in piazza. Gavi è territorio unico, tutto in provincia di Alessandria, ma incastonato tra Lombardia e Liguria. Risente del mare: le brezze che arrivano dalla Liguria danno al vino un tocco speciale, che lo rende perfetto per accompagnare il pesce, oltre che per aperitivo.
Ma Roland Barthes? Non ce ne siamo dimenticati. Avrebbe, il grande semiologo scomparso, trovato molto evocativo il riso di Baraggia Biellese e Vercellese con peperoni e acciughe proposto dallo chef stellato Christian Milone, del ristorante Zappatori di Pinerolo. Oppure la tartare di Gamberi Rossi di Mazara del Vallo, spuma di Robiola di Roccaverano, scorza di limone: piatto dello chef stellato Francesco Oberto, del ristorante Da Francesco di Cherasco. Alla kermesse i cuochi con stella Michelin, che cucineranno per i visitatori, sono in tutto quattro. Faranno gustare piatti con Dop di altre zone del Piemonte, però sposati con il vino di Gavi. E ci sarà, sorpresona di questa edizione, il re degli chef Carlo Cracco. Non ai fornelli, però. Avrà il compito di giudicare, e scegliere il migliore, undici piatti degli undici comuni del Consorzio. Da fare tremare le vene ai polsi anche a più bravi cucinieri. Ma certo hanno fatto bene quelli del Consorzio vinicolo, di cui è presidente Maurizio Montobbio, a scegliere il temibile Cracco. Chi più di lui può accendere i riflettori su quest'angolo d'Italia ancora fuori (forse per fortuna) dai grandi flussi turistici? Gavi, raggiungibile facilmente da Milano - l'outlet Serravalle è alle sue porte - e dai milanesi che rientrano dalle fatiche marine in Liguria, è anche il regno del raviolo. Secondo la locale Confraternita, dovrebbe essere stato inventato secoli fa proprio su queste colline. In zona si mangia anche senza condimento: lo chiamano «raviolo a culo nudo», così come viene scolato dalla pentola, ripieno di borragine e carne. Domenica sera, la kermesse si chiuderà proprio con i «Ravioli sotto le Stelle»: potrebbe essere, ma gli organizzatori non lo assicurano, che lo stesso Cracco li assaggerà, circondato dalla folla come un profeta.
L'ingresso alla manifestazione è libero.
Con 10 euro si ha diritto alle degustazione di vino, con 15 agli show cooking. Sul sito www.consorziogavi.com tutte le informazioni sul programma, sui parcheggi e altro di utile a chi vuole approfittare dell'ultima domenica di agosto per una perlustrazione enogastronomica di sicuro valore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.