«Wow Spazio Fumetto» celebra con una mostra l'anniversario del personaggio creato da Secchi

Simone Finotti

E pensare che l'inizio non fu dei più promettenti: quando, nel 1969, Luciano Secchi (in arte Max Bunker, anima della milanesissima Editoriale Corno) e Roberto Raviola (Magnus) decisero di scommettere su Alan Ford e la sua «armata Brancaleone» di spie targate TNT, i primi 25 numeri spuntarono vendite da sopravvivenza.

Erano gli anni di James Bond e i palati fini cercavano il brivido degli 007 veri, quelli che fra auto stratosferiche e donne bellissime trovavano anche il tempo di salvare il mondo. I «fumettari» noir milanesi, dal canto loro, avevano Diabolik, l'affascinante fuorilegge formato tascabile che continuava a sbancare le edicole.

Tempi duri per chi, di quel mondo di guardie e ladri, voleva inscenare una surreale parodia. E poi, con tutto il rispetto, vuoi mettere Sean Connery con il caricaturale Peter O' Toole di «Ciao, Pussycat» che a Ford prestò i connotati?

Finché arriva il numero 26 ed esordisce Superciuk, l'anti-Robin Hood spazzino col vizio della bottiglia che ruba ai poveri per dare ai ricchi.

È lì che cambia tutto. Il resto della storia lo racconta la mostra «Alan Ford 50 anni insieme», al Museo Wow - Spazio Fumetto fino al 29 settembre per ripercorrere mezzo secolo di uno straordinario successo editoriale.

Già, perché Alan Ford, nei leggendari Settanta, diventò un mito. Che prosegue ancor oggi, con ben 600 numeri all'attivo e cultori di ogni età.

Il primo settore della mostra ci riporta ai prodromi e alla lunga gestazione del personaggio -quasi un anno dall'estate del '68 al maggio '69, quando uscì il numero 1-, raccontati attraverso albi e tavole originali, con un focus sulla Corno, che fra i tanti meriti ebbe anche quello di portare in Italia, per prima, la leggenda dei Marvel.

Cuore dell'esposizione i pannelli a colori che fanno rivivere i 50 anni di rocambolesche avventure di Alan Ford e del gruppo TNT, con i suoi Numero Uno, Otto Grunf, Geremia, Bob Rock, tra amici strampalati e ancor più pittoreschi avversari come Superciuk, la spia Margot, il bandito faccia di gomma Gommaflex e tanti altri.

Ben presto la fama di Ford oltrepassò i confini nazionali: una sezione ci porta in Francia, Danimarca e Brasile, fino ai paesi dell'ex Jugoslavia, dove il personaggio appassionò addirittura il regista Emir Kusturica. Ma c'è anche un Alan Ford fuori dalle nuvole parlanti: poster, diari, quaderni, maschere di carnevale, dischi e innumerevoli gadget, oltre ad apparizioni su stampa e tv, a partire dal seguitissimo programma «SuperGulp!».

Non manca un approfondimento dedicato agli artisti che hanno proseguito la serie su testi di Max Bunker, da Paolo Piffarerio a Dario Perucca.

Una Galleria d'arte, infine, celebra rarità e chicche: come una tavola dal numero 1, una matita di Magnus dalla storia Un tiro mancino e due lavori dal numero 200, che segna il ritorno di Magnus. Ingressi 3-5 euro.

Martedì-venerdì ore 15-19. Sabato e domenica fino alle 20.

Chiuso in agosto.

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