Da zingaropoli alle moschee le "profezie" del centrodestra

Quelle che erano additate come provocazioni da campagna elettorale si sono trasformate in realtà. E ora i milanesi ci devono fare i conti

Da zingaropoli alle moschee le "profezie" del centrodestra

C'era un cartello tra tutti che sabato scorso - tra la folla dei quarantamila trascinati in piazza Duomo da Matteo Salvini per dire stop all'invasione degli immigrati - poteva urtare gli animi. «Se prendo l'ebola contagio Pisapia». Si poteva evitare. E la sinistra lo ha rilanciato subito sui social network, per mostrare la «prova provata» che il partito guidato dal quarantenne segretario nazionale che aspira a fare il sindaco di Milano è «la solita Lega becera e razzista». Pure un po' fascista: sulla partecipazione di CasaPound al corteo i compagni ci hanno marciato. Ma è un manifesto che con toni sbagliati denuncia la politica dell'accoglienza buonista di questa giunta a cui tanti cittadini vogliono dare un taglio. I medici sono allo sbaraglio, visitano le centinaia di profughi che transitano ogni giorno dalla stazione Centrale in tenda ed esponendo se stessi e gli altri al contagio di malattie, magari meno pericolose dell'ebola, ma reali. E quei toni forse troppo crudi usati dalla Lega e dal Popolo della libertà sui poster della campagna elettorale del 2011 per difendere l'amministrazione Moratti dal vento arancione si sono rivelati quanto mai profetici. Non lo dice solo la stampa «amica», lo confermano i titoli dei quotidiani più vicini alla sinistra e i numeri che lo stesso assessore alla Sicurezza si ritrova spesso, suo malgrado, a confermare. Lega e Pdl sono stati condannati per discriminazione a causa dei manifesti su «Zingaropoli a Milano», quasi un tormentone. «Con Pisapia più campi nomadi» metteva in guardia il Carroccio tre anni fa. Il Corriere della Sera giorni fa, anno 2014, l'ha detto in tono più garbato: dai ponti alle tangenziali alle rive del Lambro, ha denunciato «migliaia di rom in campi illegali» e disegnato la mappa degli insediamenti abusivi. L'aumento delle favelas è sotto gli occhi di tutti. Ed è esploso il fenomeno delle occupazioni di case popolari da parte dei nomadi: dieci volte di più rispetto al 2009, un'infiltrazione irregolare che non risparmia quartieri, da Calvairate al Corvetto alle cascine abbandonate in zona Navigli.

Sia la Lega sia l'ex Popolo della Libertà avevano previsto con Pisapia «la più grande moschea d'Europa». Se la giunta con i minareti batterà il record Ue non è ancora dato sapere, ma saranno due le moschee - a giorni il Comune lancerà il bando per assegnare le aree pubbliche - e a meno di sorprese la più grande svetterà sulle ceneri dell'ex Palasharp, il primo biglietto da visita di Milano per chi dall'autostrada Torino-Milano o dei Laghi devierà sulla tangenziale e verso viale Certosa per raggiungere il centro. Durante la campagna 2011 il centrodestra promise l'abolizione di Area C, fino ad allora comunque una ticket antismog, pagavano soltanto i motori più vecchi. «Con la sinistra Ecopass per tutti a 10 euro».

Previsione quasi centrata: è cambiato il nome, e Area C è diventata una tassa sul traffico, una stangata da 5 euro al giorno anche per chi aveva appena rottamato l'auto per acquistarne una più ecologica. Doppia beffa, alla faccia della sinistra ambientalista.

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