"Un milione a Fini tramite Bocchino": i pm pronti a indagare

I guai del Fli a Napoli. Sta per essere convocato l'ex consigliere comunale che ha rivelato il finanziamento ad An

Da una parte il silenzio, dall’altro le parole. Gianfranco Fini, tirato in ballo come destinatario di un finanziamento da un milione di euro targato Romeo, preferisce restare dietro l’albero di Natale chiudendosi nel silenzio. L’ex consigliere comunale napoletano della Margherita Mauro Scarpitti, che nei giorni scorsi ha spedito alla procura partenopea una memoria in cui sostiene che l’allora leader di An avrebbe incassato quei soldi dall’imprenditore Alfredo Romeo per il tramite di Italo Bocchino, potrebbe invece presto - forse prima del nuovo anno - essere ascoltato in procura, dove potrebbero in questi giorni cominciare anche altri accertamenti sui fatti da lui denunciati. Come raccontato dal Giornale venerdì, Scarpitti ha spedito al pm napoletano Giancarlo Novelli un documento in cui racconta di un incontro in hotel e poi di una cena elettorale con l’ex assessore comunale Giorgio Nugnes, morto suicida alla fine del 2008 dopo essere stato coinvolto nell’inchiesta sui disordini per la discarica di Pianura e in quella sull’appalto Global service e il presunto sistema Romeo.
A quella cena, secondo Scarpitti, Nugnes, che era appena stato nominato assessore da Rosa Russo Iervolino, spiegò al testimone, e ad altri presenti, che proprio la delibera del Global service sarebbe stata presto approvata, e che non avrebbe avuto intoppi di sorta nel suo iter consiliare, nemmeno con il gruppo di Alleanza nazionale. E l’approccio morbido del gruppo di opposizione venne spiegato con i buoni rapporti tra Romeo e Bocchino. L’imprenditore nel corso di una gita in barca, sempre secondo quanto Nugnes avrebbe riferito nel corso della cena, avrebbe infatti stabilito con l’amico politico di far pervenire a Fini un «cospicuo finanziamento», quantificato in un milione di euro, anche per permettere un riavvicinamento tra Bocchino e il suo leader.
Il filone sul Global service si è chiuso in primo grado con un’assoluzione generale. Ma il pm napoletano Novelli indaga su un’inchiesta parallela, che investirebbe i rapporti tra Nugnes e un altro imprenditore, Vincenzo Cotugno, anche lui secondo Scarpitti presente a quegli incontri. E Scarpitti, che a Nugnes era vicinissimo, e che sostiene di volerne riabilitare la memoria, ha già esplicitamente chiesto al magistrato della procura di Napoli di essere ascoltato, per poter riferire direttamente agli inquirenti quello che ha accennato nel suo scritto, e tutto ciò di cui è a conoscenza. Compresi i nomi di quanti, oltre a lui, erano presenti all’incontro e alla cena, e che dunque possono confermare il racconto de relato del defunto Nugnes. La sua disponibilità è stata anche messa nero su bianco nella memoria depositata in procura, e adesso dal palazzo di giustizia del capoluogo campano dovrebbe arrivare a giorni la convocazione degli inquirenti, che potrebbero presto mettersi in azione sul nuovo filone.
Nel frattempo, come si diceva, Fini non smentisce e non commenta la notizia.

Mentre Bocchino, al Giornale, ha derubricato quanto dichiarato da Scarpitti a «cazzate», e l’imprenditore Romeo dal canto suo sostiene di non aver mai elargito un milione di euro di finanziamento all’ex numero uno di Alleanza nazionale, il presidente della Camera sceglie invece ancora una volta la linea del silenzio, stavolta non delegando nemmeno i suoi - con l’eccezione, appunto, di Bocchino, interpellato però direttamente dal Giornale - a replicare per suo conto, come è avvenuto tante volte nei mesi dell’affaire immobiliare monegasco.
GMC-MMO

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