Tre punti e molta confusione. L’Inter gioca la sua prima partita lontano dal Meazza e coglie la terza vittoria consecutiva in campionato. Fa quasi tutto Milito, qualcosa anche Lucio, e il palo di sinistra di Julio Cesar che respinge un tiro di Dessena a inizio ripresa. Mourinho ha presentato subito Cambiasso, ha lasciato in panchina Thiago Motta e Chivu, con Samuel in riposo forzato per una schienata rimediata in Champions. Giocano Santon a sinistra e Cordoba al centro, il resto è la formazione di mercoledì. E cioè un’Inter stanca, vuota, disincentivata.
Mourinho si accorge subito che il Cagliari è ordinato e può far male, si sbraccia in maniche di camicia, cerca di tenere alta l’attenzione, finirà per farsi espellere da Orsato che non accetta consigli e giudica in modo incoerente: «Questo fallo è da cartellino giallo!», urla il tecnico portoghese all’arbitro, e si prende il rosso lui.
L’Inter a quel punto era già immeritatamente in vantaggio, perché ieri si è vista la sua versione peggiore da inizio stagione. Marco Branca ha dato questa lettura: «Capita di fare partite meno brillanti, ma ciò che conta è lo spirito per portare a casa quello che ci serve. Stiamo costruendo un nuovo tipo di gioco, dateci tempo».
Il Cagliari meritava di uscire imbattuto, per un’ora è stato grande poi è calato il suo ritmo, anche per le due dabbenaggini difensive che hanno pesato molto sul morale della squadra.
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