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Mills, respinta la ricusazione: il Cav multato per 1.500 euro E sabato arriverà la sentenza

La Corte d’Appello ha respinto l'istanza di ricusazione nei confronti dei giudici. La difesa lamentava una "anticipazione del giudizio" espressa dal collegio

Mills, respinta la ricusazione: il Cav multato per 1.500 euro E sabato arriverà la sentenza

Continua l'assalto giudiziario dei pm milanesi contro l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Questa mattina i giudici della Corte d’Appello di Milano hanno, infatti, respinto l'istanza di ricusazione nei confronti dei giudici del processo Mills, dove il Cavaliere è imputato di corruzione in atti giudiziari dell'avvocato inglese. La richiesta era presentata nei giorni scorsi dalla difesa che lamentava una "anticipazione del giudizio" espressa dal collegio presieduto dal giudice Francesca Vitale. Nel rigettare la ricusazione la Corte  d'Appello ha anche deciso che dovrà pagare 1.500 euro di multa alla cassa delle ammende.

La morsa dei giudici milanesi si stringe attorno al Cavaliere: dopo che la Corte d’appello ha respinto l’istanza di ricusazione, il processo potrà quindi andare a sentenza. "Si esclude la configurabilità di una indebita anticipata manifestazione di convincimento da parte dei giudici che possa dar luogo alla ricusazione", si legge nelle motivazioni della Corte d'Appello. A questo punto, una volta che saranno finite le arringhe degli avvocati difensori, Niccolò Ghedini e Piero Longo, i giudici della decima sezione penale potranno entrare in camera di consiglio per emettere la sentenza. Con la ricusazione pendente, invece, non sarebbe stato possibile: adesso che la decisione è arrivata i magistrati milanesi potranno concludere il processo. La prossima udienza è fissata in calendario per sabato 25 febbraio. In questa occasione, salvo sorprese, dovrebbe essere pronunciata la sentenza.

"Una decisione prevista e prevedibile". Il pdl Maurizio Lupi non usa mezzi termini per condannare la decisione della Corte d'Appello "in quella che ormai è diventata una corsa contro il tempo" in modo da arrivare alla "sentenza che gli stessi giudici hanno già scritto prima che iniziasse il dibattimento". Da sempre, infatti, Berlusconi è l’unico caso di italiano "colpevole fino a prova contraria". "Se non si trattasse di una tragedia per la credibilità della nostra giustizia - conclude Lupi - potremmo tranquillamente ridere davanti a questa commedia". Sulla stessa linea anche il coordinatore del Pdl Sandro Bondi che non è affatto sorpreso dalle motivazioni della Corte d'Appello: "La decisione costituisce un altro colpo alla credibilità della giustizia". D'altra parte gli unici a gioire sono i dipietristi.

"Il nervosismo di alcuni esponenti del Pdl dimostra ancora una volta il poco rispetto per la Costituzione e per la giustizia", ha tuonato il portavoce dell’Italia dei Valori Leoluca Orlando invitando il Cavaliere a rassegnarsi.

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