Milano - Ha inseguito la sua ossessione: Michelle Hunziker. L’ha braccata fino a commettere un errore. Fatale. Non gli era bastata la lettera di minacce, quella busta con una lametta da barba e l’avvertimento che «prima o poi ti trovo senza quel cane rognoso della tua guardia del corpo, e ti deturpo quel visino da puttana». Andrea Spinelli, 36enne romano, ha voluto ribadire la sua promessa. Il giorno dopo ha aperto un account di posta elettronica firmandosi «Rossinicola1973», e ha mandato un’e-mail a Striscia la notizia. Destinata ancora una volta alla show girl. «Sono un amico di quello che ti ha mandato una lettera con le minacce - ha scritto nel marzo dello scorso anno -. Se fai indagare la polizia ti faccio saltare in aria, brutta z...». Non ci è voluto molto alla polizia postale per risalire al mittente. Registrato con nome e cognome all’internet point da cui la minaccia era partita. Identificato e indagato per stalking, reato introdotto nel codice penale nel giugno del 2008. E, ieri, condannato con rito abbreviato a nove mesi di reclusione dal giudice della quarta sezione penale del tribunale di Milano. Spinelli, in realtà, non farà un giorno di carcere. La pena è stata sospesa. «Ma - commenta la stessa Hunziker - è anche vero che il giudice gli ha detto che in caso di reiterazione del reato, sconterà i 9 mesi più il resto. Ora queste persone vengono intimidite, hanno più paura».
E «paura» è una delle parole chiave di questa storia. «Ho paura», aveva detto la bionda showgirl svizzera davanti al pubblico ministero Antonio Lamanna, raccontando anche di un secondo maniaco - Fabrizio S., cagliaritano di 30 anni che sarà processato il prossimo 4 ottobre - perché «temo che la sua condotta, se non fermata in tempo, possa sfociare in ben più gravi episodi di violenza». Un’altra ossessione, nata già nel 2006, e fatta questa volta di appostamenti sotto casa, davanti agli studi di Mediaset, e poi i pedinamenti, le telefonate notturne, gli sms sempre più insistenti, le lettere in cui «manifestava il desiderio di incontrarmi - aveva messo ancora a verbale - e di condividere con me dei momenti di intimità». Un incubo che diventa «ansia» e «disagio profondo». Ma Michelle è più forte delle sue angosce. È così che nasce la fondazione «Doppia Difesa», creata dalla Hunziker e da uno dei suoi legali, l’avvocato Giulia Bongiorno, per il sostegno alle vittime di violenza. E proprio alla sua Onlus saranno devoluti i 10mila euro di risarcimento fissati come provvisionale dal giudice. «È la cosa giusta, con questi soldi che riceviamo possiamo aiutare altre donne. Lavoriamo in silenzio, stiamo aiutando concretamente delle persone. La violenza aumenta, ma ora restiamo in silenzio perché stiamo cercando fondi. La richiesta è troppa e dobbiamo aiutare più donne e bambini possibile».
E quella che era paura, diventa coraggio. Di uscire dall’ombra dei soprusi. È questo il messaggio. «La giustizia esiste - insiste la Hunziker - e ora, con la nuova legge sullo stalking, le cose si stanno muovendo. Ringrazio la magistratura e le forze dell’ordine, in particolare il giudice Oscar Magi, che è stato incredibilmente efficiente.
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