Gentile direttore, ho letto l'articolo di domenica sulla presenza dell'on. Gianfranco Fini al Palazzo Ducale di Genova.
Fin dal titolo viene citata la mia partecipazione al convegno, e nell'articolo il mio nome è elencato tra quelli che vengono definiti «testimoni istituzionali».
Mi permetto di precisare che io ero al Ducale seduto tra il pubblico, a titolo personale, perché interessato al tema del convegno (Il futuro e i giovani) e certamente anche alle parole del Presidente della Camera, pur non condividendone l'agire politico degli ultimi mesi.
Dato che il pezzo titolava «Al Ducale tanti politici di sinistra», mi dispiacerebbe se qualche lettore che non mi conosce associasse il mio nome a questa etichetta, o che, in un momento in cui si perde il conto dei cambi di campo, qualcuno s'immaginasse che anch'io partecipo a queste impegnative trasferte.
Ho iniziato a far politica perché sono convinto che Genova abbia urgente bisogno di una via d'uscita da decenni di gestione monocolore, da quel giorno non ho certo cambiato obiettivo.
Proprio per questo, se volessi definire «istituzionale» una mia presenza, sicuramente userei tale aggettivo per descrivere la mia partecipazione, sabato mattina, alla manifestazione di appoggio al governo: in quel frangente mi trovavo sul palco, e non tra il pubblico.
Una presenza non casuale, perché ho votato questo governo e ritengo che debba andare avanti.
Cordialmente
*Consigliere Regionale
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