Il cuore oltre l’impossibile. La vecchia Europa, che sembrava sull’orlo del tracollo, rialza la testa e rimanda a casa niente meno che l’Australia e gli All Blacks. Una sorpresa lunga otto ore, da Marsiglia a Cardiff. Il tempo per realizzare che l’Inghilterra non concede la rivincita ai Wallabies e che la Francia fa il miracolo con la Nuova Zelanda. Cominciano gli inglesi, castigando l’Australia con la stessa arma di quattro anni fa, il piede fatato di Jonny Wilkinson: 4 calci anche ieri, più pesanti della meta di Tuqiri. L’Australia non gioca, subisce la tattica perfetta degli inglesi che riscattano una stagione discontinua e una prima fase del mondiale da dimenticare. Ma come quattro anni fa, sono ancora gli uomini della rosa a stroncare le speranze dei Wallabies, a diventare l’incubo di tutta l’Australia ovale.
Ma la sorpresa più incredibile arriva di notte, a Cardiff, dove la Francia si gioca tutto in esilio forzato, pagando l’avvio sciagurato del mondiale contro l’Argentina. E quando i bleus sembrano ormai destinati alla ghigliottina, ad essere spazzati via dalla haka neozelandese, dallo squadrone che tutti danno per grande favorito per riconquistare la coppa dopo vent’anni, ecco che Chabal e compagni rialzano la testa andando oltre ogni sogno.
E se prima della partita si scommette solo su quanti punti avrebbero segnato gli All Blacks, per l’occasione in versione tutti grigi, alla fine ci si chiede dove la Francia abbia trovato la forza, il cuore, il coraggio per un’impresa di questa portata. Per ribaltare una sfida che dopo 40’ segna già un parziale di 13-3 a favore dei neozelandesi. Eppure, i bleus trovano il modo di tornare in pareggio una prima volta con una meta di Dusautoir (54’) e poi di firmare il sorpasso con Jauzion (69’) che risponde alla meta all black di So’oailo (63’).
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