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Cos’è la "modalità monaco" per disintossicarsi dai social

Un'app sempre più scaricata riesce a bloccare l'accesso ai social network così da garantire maggiore concentrazione quando si lavora e allontanare le distrazioni: ecco cos'è Freedom, la "modalità monaco" e il rovescio della medaglia

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I social network sono diventati così tanto una parte integrante, e ingombrante, della nostra quotidianità che spesso è diffiicile allontanarsi dalla "tentazione" di sbirciare, postare e condividere. Numerosi studi in materia dimostrano come possano creare dipendenza: a tal proposito, una nuova app chiamata (non a caso) Freedom consente di staccare la spina per un po' riuscendo a bloccare l'accesso a Facebook, Instagram, Twitter e Tik Tok (per citare i più utilizzati) e ritornare, per un po', all'epoca pre-social.

Come funziona l'app

"Penso che sia incredibilmente difficile, con la sola forza di volontà, avere uno smartphone e non sprecarci una notevole quantità di tempo", afferma alla Bbc Susie Alegre, avvocato internazionale per i diritti umani, la quale spiega che grazie a Freedom si concentra maggiormente sul lavoro riuscendo a bloccare o disattive l'accesso alla rete Internet per tutto il tempo che le serve in maniera tale da concentrarsi meglio ed evitare di distrarsi. "Scegli per quanto tempo impostare il blocco in ore e minuti. Successivamente si potrà cambiare idea e annullarlo in anticipo. In alternativa si può selezionare il pulsante 'modalità bloccata', così da evitare che il tuo blocco non possa essere annullato fino allo scadere del tempo pianificato", spiega l'avvocato.

Quest'anno si è assistito ad un aumento di popolarità di un approccio alla produttività chiamato "modalità monaco". Ciò implica dedicarti a un singolo compito senza tecnologia o altre distrazioni.

#Monkomode, l'hastag diventa virale

Non a caso, gli inglesi l'hanno chiamato "monk mode", traduzione letterale di "modalità monaco": nelle ultime settimane su Tik Tok c'è stato il boom di ricerche con questo hastag che attualmente conta oltre 77 milioni di visualizzazioni contro i 31 milioni del mese di maggio. La signora Alegre ha spiegato all'emittente britannica come sia riuscita, grazia all'app, a concentrarsi sulla scrittura del suo libro, un'opera di saggistica intitolata non a caso "Freedom To Think". "Ironicamente, il mio libro riguarda proprio la sfida della concentrazione nell'era digitale e il modo in cui la tecnologia è progettata per interagire con le nostre menti e interferire con i nostri processi mentali", sottolinea.

Perché è difficile staccare dai social

Come accade per tutte le dipende (sigaretta, alcol, ecc.), staccare di botto la spina è complicato, è necessaria moltissima forza di volontà come ha spiegato la prof. Grace Marshall, autrice e coach della produttività che sottolinea gli studi che sono stati fatti su quest'argomento. "Si riceve un ping su un dispositivo e si crea un circuito aperto. Il nostro cervello vuole chiudere quel ciclo guardando la notifica perché riceviamo un colpo di dopamina - sostanza chimica naturale rilasciata nel cervello che fa stare bene - quando chiudiamo quel ciclo", afferma. Social newtork a parte, staccare del tutto anche dall notifiche di lavoro (mail in primisi) può diventare complicato per la maggior parte della gente: le notifiche fanno sentire le persone "immediatamante reattive", sottolinea. Ecco perché il sistema è più complesso di quanto si pensi: se da un lato la concentrazione e la produttività possono esserne favorite, dall'altro c'è "l'impatto sulla salute mentale", che non va trascurato, afferma la Marshall.

Le parole del fondatore di Freedom

Il fondatore dell'app Freedom, Fred Stutzman, spiega che l'idea gli è nata ai tempi dell'Università quando doveva scrivere la tesi ma si distraeva collegandosi spesso con Facebook: sono oltre 2,5 milioni gli utenti al mondo che hanno scaricato l'app che aiuta a "disintossicarsi". "Meta impiega centinaia di dottorandi e scienziati comportamentali per rendere l'app più stimolante. Non è una lotta leale per la persona media", ha dichiarato. È stato soprattutto durante la pandemia, e quindi con molto tempo a disposizione, che Freedom ha avuto un boom di download del 50% in più rispetto al periodo precedente.

Secondo le statistiche, i social più bloccati sono Instagram, Facebook e Twitter.

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