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Moda a buon mercato con la crisi Non ci sono solo i saldi di stagione Come rinnovare il guardaroba puntando su capi di qualità e senza svuotare il portafogli. Tra spacci, outlet e offerte on line

Natale è passato, i saldi sono iniziati o stanno per partire in tutta Italia, e si tirano i primi bilanci. La Confcommercio conferma una sostanziale debolezza della domanda di consumi. Tanto che, ricorda Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, oltre il 40% dei consumatori pensa di ridurre le spese quotidiane nei prossimi mesi. Ma qualità e prezzi bassi sono compatibili? Sì, a patto di trovare il giusto equilibrio, approfittando della crescita del comparto low cost, che dai viaggi si è esteso sempre più a tutti i settori dell’economia: dal conto corrente all’abbigliamento. Accanto agli ormai tradizionali saldi, infatti, esistono molte possibilità per mediare tra il desiderio di eleganza e il portafogli.
Gli outlet. Sono l’evoluzione del vecchio «stocchista», ossia il commerciante che ritirava dalle grandi marche i capi invenduti o di seconda scelta per metterli in vendita, a prezzi ridotti, in qualche scantinato disadorno. Ben diversa la filosofia dei nuovi «villaggi della moda», dove l’obiettivo è quello di attirare nuovi consumatori della marca abbassandone il prezzo, ma senza incidere sul suo prestigio: sono le stesse griffe infatti a contendersi gli spazi dove mettere in vendita i prodotti delle collezioni precedenti, ma anche fine serie e campionari, in un’ambientazione «a misura di famiglia», con ampi spazi per il parcheggio gratuito, punti di ristoro e aree giochi attrezzate. E il pubblico apprezza, premiando gli outlet con aumenti di fatturato a doppia cifra.
Ma il vantaggio c’è davvero? Sì, se si pensa che molte griffe partono da prezzi stellari. Una borsa che nella vetrina di via Montenapoleone esibiva un cartellino da 500 euro, probabilmente all’outlet costerà 250 o 300 euro. Certo, non sempre l’assortimento di taglie, colori e tipologie è comparabile con quello delle boutique: ma lo sconto - mediamente dal 30% al 50% - compensa gli svantaggi, almeno per chi tiene ad acquistare un capo griffato al di fuori dei saldi. Tenete conto inoltre che un outlet - in Italia sono una ventina, tra i più noti Serravalle, Valmontone, Barberino, Fidenza e Castel Romano - richiede rifornimenti costanti e regolari e non sporadiche consegne di eccedenze: se sbagliate un acquisto, potete quindi cambiarlo, anche se ritornare costa caro. Inoltre, anche gli outlet fanno i saldi per eliminare l’invenduto, esattamente come i negozi tradizionali e più o meno con le stesse percentuali di ribasso, nei periodi stabiliti per ogni regione.
Ricordate però che benzina e pedaggio autostradale, più magari un pasto fuori casa per tutta la famiglia, hanno un loro costo, da mettere in conto, insieme a quello dell’acquisto imprevisto, ma quasi inevitabile di fronte a tante tentazioni. Secondo un’indagine di Altroconsumo, la media del cliente dell’outlet spende 276 euro, ma due su tre cedono a un acquisto imprevisto per ben 111 euro.
Gli spacci. Informatevi (anche on line) se ci sono spacci aziendali nella vostra regione, come quello di Prada in Toscana o di Tod’s nelle Marche: le occasioni di shopping sono vantaggiose, specie sui campionari e sulle eccedenze di produzione.
Internet. Come per i conti correnti e i biglietti aerei, acquistare moda in rete conviene.

Naturalmente occorre scegliere siti selezionati: il più noto è Yoox, il più grande negozio di abbigliamento, accessori e oggetti di design in Europa, che gestisce anche i negozi on line di molte grandi firme. Ma stanno nascendo i nuovi shopping club, come BuyVip, riservato ai soci registrati: gli sconti su marchi famosi di moda e non solo, arrivano anche al 50%, ma solamente per un numero limitato di giorni.

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