Politica

La moda non perdona, licenziata Kate Moss

L’azienda svedese Hennes&Mauritz ha stracciato il contratto con la modella. Non sarà lei il volto della collezione di Stella McCartney

Elena Jemmallo

Prima gli concedono la strada del perdono, la scusano e si mostrano conprensibili. Poi ci ripensano e gli sbattono la porta in faccia. È il prezzo che Kate Moss paga per le recenti ammissioni sull’uso di droghe, con tanto di foto-choc pubblicate alcuni giorni fa sul tabloid inglese Daily Mirror e puntualmente riprese dai giornali di tutto il mondo. Foto che la ritraevano mentre tagliava e sniffava cocaina con piglio esperto. Che la strapagata top model avesse una vita di eccessi non lo dubitavano probabilmente nemmeno le case di moda che le avevano fatto firmare contratti milionari, ma le foto del droga-party, con tanto di seguito mediatico annesso, ha fatto storcere il naso ai manager delle aziende d’abbigliamento.
Una tra tutte, la Hennes&Mauritz, l’azienza svedese di abbigliamento «low-budget», che dopo un’iniziale apertura ci ha ripensato e le ha stracciato sotto il naso il contratto pubblicitario. Kate Moss non sarà il volto della nuova campagna promozionale per la collezione autunno inverno. Una linea firmata da Stella McCartney, figlia minore dell’ex Beatle Paul. Era stata la stessa H&M a pronunciarsi per prima dopo lo scandalo Cocaine-Kate. A seguito delle formali scuse della Moss, Hennes&Mauritz aveva deciso di darle «una seconda possibilità», ma ora sulla scia di considerazioni di carattere etico e commerciale, ci ha ripensato. «Siamo fortemente contrari all'uso di stupefacenti e per molti anni abbiamo attivamente sostenuto un’organizzazione di prevenzione contro la droga. Dopo un'accurata valutazione della situazione, abbiamo deciso che una campagna con Kate Moss non è in linea con la chiara dissociazione dalla droga da parte di H&M», ha concluso la società. In sintesi, licenziata in tronco.
Eppure la Moss, nel tentativo di uscire dal vortice di accuse piovute dai media di tutto il globo ha annunciato di aver scaricato Doherty, il cantante dei Babyshambles, icona decadente del rock britannico e disinvolto consumatore di eroina. Era lui, secondo l’opinione pubblica (e soprattutto secondo l’ex marito della Moss, che ora chiede l’affidamento della figlia) a trascinare la fidanzata ai coca-party. E lei ora chiede scusa a tutti (ammiratori e datori di lavoro) e promette: «Mi curerò».
H&M non si è fatta intenerire e già gli occhi sono puntati sulle altre griffe che avevano messo sotto contratto la bionda Kate. A cominciare da Rimmel, che vincola la Moss a rappresentare il marchio di cosmetici per altri due anni. Ma in forse sarebbe anche Burberry, che secondo indicrezioni starebbe già pensando a Sienna Miller, la nuova fidanzata di Jude Law. Mentre Dior e Chanel per ora meditano e rispondono ai giornalisti con un «no comment».
E dal mondo della moda arrivano rimproveri e anche un po’ di comprensione. Secondo Zandra Rhodes, nome simbolo del fashion britannico, è orribile che i giornali abbiano dato così tanto risalto alla storia, ma la Moss «ha fatto un grosso errore fin dall'inizio a mettersi con quello sciocco ragazzo». Per Donatella Versace, Kate «è leale, gentile, s'interessa del prossimo ed è una brava madre» ed i media dovrebbero focalizzarsi sulle sue buone qualità, anzichè violare in questo modo la sua vita privata.
Ma chi sembra aver gradito meno di tutti i recenti sviluppi sulla vicenda Kate Moss è l’ex Pete Doherty, che arrivando a Ibiza per un concerto con la sua band avrebbe detto ai giornalisti: «Ucciderò chi ha tradito Kate».

Qualsiasi siano gli sviluppi, ci sono tutte le premesse per pensare che ne sentiremo parlare ancora.

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