Atene - Proseguono i disordini in Grecia. Nuovi scontri fra manifestanti e polizia nel centro di Atene, dove anche oggi migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro l’uccisione di un ragazzo di 15 anni da parte della polizia. Ad alzare la tensione ha contribuito la notizia del ferimento, ieri sera, di uno studente nella periferia. Il ragazzo è stato colpito in modo non grave a una mano da un’arma ad aria compressa, mentre si trovava con alcuni compagni. La polizia non ha identificato la persona che ha sparato. Gli incidenti sono scoppiati nel pomeriggio quando un corteo di almeno 5.000 (7.000 secondo alcune fonti) studenti universitari, liceali e attivisti di sinistra è giunto davanti al Parlamento, sulla piazza Syntagma.
Forzato cordone polizia Un gruppo di giovani ha tentato di forzare il cordone delle forze anti-sommossa, che li hanno respinti sparando gas lacrimogeni. Un altro gruppo ha tentato di dare fuoco a un albero di Natale ma è stato disperso dalla polizia. Gli scontri sono poi ripresi poco più in là, vicino all’Università, dopo che decine di giovani hanno dato fuoco ad alcuni cassonetti e a due automobili. La polizia ha fatto un uso massiccio di gas lacrimogeni, rendendo l’atmosfera soffocante nel centro di Atene, secondo le agenzie internazionali. In precedenza il resto del corteo si era disperso nella calma davanti all’Università, il principale punto di raduno dei manifestanti.
Il corteo Al 13° giorno di proteste antigovernative dopo l’uccisione il 16 dicembre di Alexis Grigoriopoulos un corteo è stato indetto dai sindacati degli insegnanti, dalle organizzazioni studentesche e da movimenti di sinistra. È stato preceduta da un raduno organizzato dal Partito comunista greco (Kke).
"Il lutto non basta, la lotta continua", "Rovesciamo il governo del sangue, della povertà e delle privatizzazioni", era scritto su due striscioni inalberati dai manifestanti. Altre manifestazioni si sono svolte a Salonicco - dove stasera si svolgerà un concerto - a Lamia e a Creta.
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