Molti nomi nessuna certezza

da Milano

A meno di una settimana dal termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse all’acquisto del 30,1% dell’Alitalia non c’è ancora alcuna certezza sui nomi di chi presenterà la propria busta a Merrill Lynch. Se è vero che Air France (tuttora la favorita) non parteciperà a questa prima fase, potrà sempre rientrare in una seconda, aggregandosi ad altre cordate. Magari «mandando avanti» una compagnia italiana con la quale i rapporti sono buoni: Meridiana. L’atteggiamento di Air France potrebbe significare che nemmeno altre «major» europee si paleseranno: in altre parole, o ci saranno tutte (Lufthansa, British), o nessuna. È possibile che le grandi compagnie aspettino il fallimento della gara e il commissariamento di Alitalia, per poi procedere a trattativa privata con il governo per conquistarsene le spoglie. Si è parlato parecchio di una cordata Air One-Banca Intesa. In questi termini, la cosa sembra esclusa: Banca Intesa parteciperebbe solo come soggetto finanziatore, ma non come socio. Sembra - ma la notizia non viene confermata da Air One - che la compagnia stia procedendo a una ricapitalizzazione, con l’aiuto dell’istituto milanese, per attrezzarsi in proprio alla la gara. L’unico che ha già confermato una «busta» è l’uomo d’affari Paolo Alazraki, ma le sue proposte non godono di grande credito.

Dei «segnali», ma non si è capito quanto concreti, sono venuti dal mondo dell’industria veneta, dalla banca d’investimento Rothschild, e dal fondo Orlando Italy (Pierdomenico Gallo). Più incisive sembrano, allo stato, le intenzioni della M&C di Carlo de Benedetti.

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