Domani ai Mondiali di Schladming è il gran giorno degli uomini jet azzurri. Poi, magari, sarà un flop. Detto questo, mai nella storia dello sci l'Italia ha avuto tanti velocisti così forti. Mai come qui a Schladming era stata la squadra da battere nella regina delle discipline alpine. Christof Innerhofer e Dominik Paris sono le due punte di questa nazionale dell'alta velocità che si prepara ad affrontare la discesa libera, la prova più prestigiosa della rassegna iridata.
Certo, ogni gara fa storia a sè e nelle competizioni mondiali e olimpiche giocano spesso anche altri fattori, come quelli emotivi, che invece durante la stagione agonistca hanno un ruolo minore. Ma anche nello sport c'è una logica: la forma ed il rendimento sono pur sempre i migliori indicatori. Ed allora in questa straordinaria stagione di coppa del mondo l'Italia ha vinto ben quattro delle sei gare disputate in coppa del mondo: due successi per Innerhofer a Beaver Creek e a Wengen e due anche per Dominik Paris, a Bormio e a Kitzbuehel. E in queste vittorie ci sono anche le ultime tre gare stagionali (Bormio, Wengen e Kitzbuehel) che hanno preceduto questa competizione iridata. In più, i successi sono arrivati su piste molto tecniche e difficili come lo è la Planai di Schladming con i suoi 3.334 metri pieni di grandi curve, qualche salto e soprattutto di onde, cioè i dossetti e gli avallamenti che caratterizzano il fondo della pista e sui quali gli sci vibrano come corde di violino e tenere la linea è sempre una impresa. La Planai è, insomma, una pista sempre in curva, da fare tutta all'attacco, compreso il muro sull'arrivo con quattro curvoni abbastanza secchi e veloci su cui si può decidere tutto.
Per domani le condizioni dovrebbero essere buone anche se non perfette: fondo bello duro, che piace agli azzurri (come alla vigilia ci saranno 10 gradi sotto zero alla partenza e -3 a traguardo: nella seconda prova cronometrata Innerhofer non ne ha tenuto adeguato conto chiedendo sci con lamina insufficiente) ma visibilità forse non ottimale. Nella prima decisiva ora di gara dovrebbe infatti arrivare una leggera nevicata. La Planai non è pista che solitamente si fa nelle gare di coppa. È dunque conosciuta solo agli austriaci che l'hanno provata in tutte le condizioni per tentare di conquistare un titolo che manca loro da ben dieci anni, da cinque Mondiali. Non a caso Werner Heel - il terzo uomo del quartetto azzurro che è completato da Peter Fill - alla vigilia ha detto che nelle prove il suo impegno maggiore è stato quello di memorizzare bene i vari passaggi della Planai. Heel, in crescita continua, è un altro atleta che potrebbe riservare buone sorprese come pure l'esperto e già medagliato Peter Fill. Ma è chiaro che l'attenzione è concentrata su Paris ed Innerhofer, i due dominatori della stagione. «Siamo molto soddisfatti. La pista è a posto. Siamo belli carichi e pieni di voglia di gareggiare», hanno detto i due leader di questo pacchetto sudtirolese dell'alta velocità. E in effetti, di una cosa si può stare certi: i due, e con loro Heel e Fill, faranno di tutto domani pur di salire sul podio. Lo meritano, dopo una stagione esaltante. I rivali saranno quelli di sempre, a partire dagli austriaci per i quali non avere in casa il titolo di campione del mondo di discesa è una sorta di offesa all'orgoglio nazionale.
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