Il mondo in una carta Come viaggiare leggendo le mappe

Nel secondo volume dell’Atlante del «Giornale» si raccontano l’Europa e gli altri continenti. Dalla Grande Mela alla pampa argentina

Enza Cusmai

Dopo l’Italia, l’Europa e il resto del mondo. Il secondo volume dell’Atlante enciclopedico domani esce in edicola con il Giornale al prezzo di 12,90 euro più il costo del quotidiano e completa la parte geografica di questa interessante opera di consultazione dedicata alla famiglia. Anche in questo volume, così come per quello dedicato all’Italia, si possono ammirare immagini riprese dal satellite. E come per l’Italia viene proposto un ricchissimo apparato cartografico. Il pianeta viene racchiuso in 42 tavole fisico-politiche a cui si aggiungono 22 pagine di appendici tematiche di geografia fisica e umana con i dati aggiornatissimi di ciascun continente. Completano il volume ben 170 immagini dedicate ad aspetti culturali, umani e ambientali di ciascun continente. La più toccante è dedicata a New York orfana delle Torri gemelle, centro finanziario della città abbattuto nel corso dell’attentato terroristico dell’11 settembre del 2001. In una suggestiva fotografia due fasci di luce salgono verso il cielo da Ground Zero e illuminano la notte della Grande mela, o della «Capitale del Mondo» come viene definita senza eccesso. Questa metropoli comprende infatti 17 contee e si estende sugli Stati di New York e del New Jersey. Il nucleo urbano è suddiviso in cinque distretti: Manhattan, Queens, Brooklyn, Bronx e Richmond, agglomerati supertecnologici che stridono con le immagini di altri Stati americani dove la natura fa ancora la parte del leone.
Ma bisogna scendere e arrivare nell’America del Sud per ammirare i cavalli selvaggi nella Pampa, l’immensa prateria che si estende a sud e a ovest del Paranà e del Rio della Plata, regno incontrastato dell’allevamento del bestiame argentino. Suggestiva anche la foto della famosa statua del Cristo sul monte Corcovado a Rio de Janeiro mentre fa sognare ad occhi aperti la distesa immacolata di sabbia e acqua limpida delle isole Figi.
Immagini attuali del nuovo mondo, quello che non era ovviamente raffigurato nei due atlanti che Cristoforo Colombo si portò dietro quando salpò dalla Spagna con le tre caravelle. Nel suo mappamondo di rame o in quello intagliato sul legno venivano infatti raffigurati i territori che andavano dall’estremo Oriente fino alle Azzorre e all’Africa. Dell’America non se ne sapeva ancora nulla. Ma sono bastati solo 15 anni dal viaggio di Colombo per mettere a punto la prima carta geografica dell’America. Ora, quella preziosa mappa costata 10 milioni di dollari e disegnata nel lontano 1507, è di proprietà della Libreria del Congresso che l’ha esposta al pubblico per la prima volta nel 2003.
La storia delle mappe dunque, va a pari passo con quella delle scoperte geografiche con i cambiamenti politici e naturali del mondo. E dalla scoperta dell’America se n’è fatta di strada.

Ora satelliti e sofisticati supporti fotografici favoriscono un aggiornamento continuo della Terra e i cartografi hanno un bel da fare a ritoccare gli atlanti esistenti per un confine da spostare oppure per una costa erosa dal mare e scomparsa dal profilo di un territorio. E l’Atlante geografico che propone il Giornale rispecchia fedelmente le più aggiornate modifiche fatte negli ultimi tempi.

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