È stata depositata la perizia relativa all'analisi sulle unghie di Chiara Poggi. Si è concluso il lavoro degli esperti nominati dalla Gip Pavia, Daniela Garlaschelli, nell'ambito dell'incidente probatorio disposto nell'inchiesta in cui è indagato Andrea Sempio, hanno depositato la loro relazione. Il documento riporta gli esiti delle analisi condotta nei mesi scorsi tra cui quella cardine che riguarda il materiale genetico repertato sulle unghie della 26enne uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco. Da fonti qualificate emerge che dna sulle unghie sarebbe compatibile con la linea maschile della famiglia di Sempio, amico del fratello della vittima. Ma altre fonti qualificate spiegano che l'attribuzione certa è impossibile e che sarebbero confermate le conclusioni del professore e genetista Francesco De Stefano, che durante il processo di appello bis a Stasi, aveva evidenziato che il Dna maschile "a causa della degradazione e della verosimile contaminazione ambientale" non consentiva di dare "indicazione positiva di identità". In sostanza, il dna è una prova molto ambigua.
Per dovere di cronaca si spiega qui che l'aplotipo y - attribuito qui ai maschi della famiglia Sempio - si riferisce a un intero gruppo familiare per via paterna: non identifica quindi una persona nello specifico, ma solo coloro che condividono lo stesso cromosoma Y. La stessa Albani ha precisato che si tratta di un'analisi di tipo genealogico, non identificativo. E resta da capire se le tracce sono frutto di un contatto diretto o di una contaminazione, nel senso se si sia trasferito sulle unghie di Chiara tramite un oggetto usato dai Sempio e poi dalla ragazza.
Il 18 dicembre periti e consulenti saranno ascoltati in aula per discutere i risultati. Sarà solo allora che il quadro potrà essere ricostruito in modo definitivo, integrando le tecniche biostatistiche con i limiti intrinseci della genetica forense.Articolo in aggiornamento