Strage Charlie Hebdo, mondo islamico diviso

Mondo islamico diviso: l'ex imam di Milano Abu Omar attacca Ratzinger, sui social network impazza la gioia per l'attacco terroristico ma dalle Comunità musulmane arriva una condanna senza se e senza ma

Strage Charlie Hebdo, mondo islamico diviso

Strage di Charlie Hebdo. Condanna unanime da parte del mondo islamico? Decisamente no. Dalla mattina di ieri è un susseguirsi di commenti sulla stampa e sulla rete tra chi “condanna senza se e senza ma” e chi, invece, in forma più o meno diretta sembra alludere a un “se la sono andata a cercare…”.

L’ex imam di Milano Abu Omar ha attaccato direttamente il Papa emerito Joseph Ratzinger, perché durante il suo pontificato “avrebbe dovuto prendere posizione” contro le vignette pubblicate da Charlie Hebdo, e “spiegare che la pubblicazione di quelle vignette è contro gli insegnamenti celesti". E per Abu Omar a sbagliare è stata anche la magistratura francese per aver “preso le difese del giornale con la scusa della libertà d’espressione nonostante abbia preso posizioni molto dure contro i negazionisti dell’olocausto”. Contro la politica estera francese si schiera, invece, il profilo Facebook dei Musulmani d’Italia che vanta più di 5000 iscritti e per il quale: “Forse l'attacco può essere anche correlato ai bombardamenti francesi contro lo Stato Islamico tra Iraq e Siria. La situazione è molto grave in Francia. Preghiamo Allah che i francesi smettano di ammazzare i musulmani in Medio Oriente e insultare il Profeta e che alcuni musulmani smettano di fare rappresaglie, rischiando di uccidere innocenti”. E anche su Twitter e i vari social network jihadisti il tenore dei commenti non cambia divisi tra chi scrive di Charlie Hebdo definendola “rivista sionista” a chi, con il passare delle ore, ha esultato per il crescente numero di vittime oppure ha inneggiato alla nascita di uno Stato islamico in Francia. Accanto a queste degenerazioni c’è la ferma condanna dei “moderati” da parte dei leader del Consiglio Musulmano francese e dell’Unione delle Organizzazioni islamiche che denunciano “il barbaro attacco alla democrazia e alla libertà di stampa”.

Dall’Italia a prendere le distanze da ogni tipo di fondamentalismo è Izzeddin Elzir, imam di Firenze e presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UCOII) che, intervistato da ilGiornale.it, parla di “un atto vile che ha colpito non solo il popolo francese ma anche tutta la comunità musulmana”. Secondo Elzir “non dobbiamo cadere nella trappola dei terroristi e degli estremisti che vogliono solo creare un muro tra noi e loro”. “Per l’Islam – spiega il presidente dell’Ucoii - è vietato fare delle raffigurazioni di Dio ma questo non può in alcun modo giustificare quello che è successo in Francia”.

Qual è dunque la soluzione? “Proseguire con l’opera di prevenzione iniziata dopo l’11 settembre con i corsi di aggiornamento per gli imam per una condanna unanime senza se e senza ma contro il terrorismo”, spiega Elzir che si dice favorevole alla proposta del leader della Lega Matteo Salvini di adottare delle misure per una maggiore trasparenza sulla provenienza dei fondi usati per la costruzione delle moschee. “Dobbiamo essere aperti e chiari ma non c’è alcun legame tra il terrorismo e le moschee e per rispetto delle vittime questo non è il momento dell'analisi, solo dello sdegno”, assicura Elzir.

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