-1 alla “marcia” su Parigi. Scoppia la rabbia delle piazze

Parigi si prepara ad un weekend di fuoco. Manifestazioni, scioperi e mobilitazioni di massa sono attese domani dai sindacati francesi contro la riforma sulle pensioni e sabato con il ritorno dei gillet gialli

-1 alla “marcia” su Parigi. Scoppia la rabbia delle piazze

Allons enfants de la Patrie, le jour de gloire est arrivé! Contre nous de la tyrannie, l’étendard sanglant est levé!” (Andiamo figli della Patria, il giorno della gloria è arrivato! Contro di noi si è alzata, la bandiera insanguinata della tiranni!). Ecco i primi versetti dell’inno francese della famosa Marsigliese, che bene descrivono il sentimento d’ira e di rancore provato da Parigi e da tutti i manifestanti e cittadini francesi contro l’attuale (e più contestato) presidente della storia della Repubblica francese, Emmanuel Macron.

Le parole del canto popolare d’oltralpe risuonano come inno di battaglia nei cuori e nelle menti di tutti coloro che domani parteciperanno alla nuova presa di Parigi nella più grande mobilitazione di massa che la Francia abbia mai visto, come riportano le numerose organizzazioni sindacali del paese.

La capitale parigina sarà domani il centro di una e vera propria lotta contro il governo Macron e la sua ambiziosa riforma sulle pensioni che ha provocato oltre 50 giorni di sciopero nazionale intersindacale e interprofessionale, che ha bloccato conseguentemente l’intera Francia.

La Ville Lumière, a suo discapito, verrà invasa da centinaia di migliaia di manifestanti che invaderanno fisicamente le principali vie della capitale. I sindacati francesi hanno promesso di non arretrare di un passo nella guerra aperta contro il disegno di legge previdenziale, che nella giornata di domani sarà presentato alla riunione del Consiglio dei ministri, ove presenzieranno il presidente Macron e il suo delfino, ovvero il primo ministro Edouard Philippe.

La rabbia delle piazza sta aumentando di ora in ora e l’allarme del blocco totale dell’intera metropoli è palpabile. Parigi è il simbolo del potere centrale e come nel lontano 1789 sarà teatro di scontri durissimi tra la politica e i cittadini, diventando una polveriera per un braccio di ferro interminabile tra governo e sindacati, se domani la riforma previdenziale dovessere accolta di buon grado dall’amministrazione dell’ex enfant prodige di Rothschild.

Come motivato dalle sigle sindacali, in particolare la Cgit e la Cfdt, la riforma Macron è la fine di tutti i piani pensionistici esistenti dato che prevede la loro eliminazione e conseguente sostituzione da un cosiddetto piano pensionistico universale, senza tener conto delle specificità professionali, della difficoltà e dei periodi di formazione.

Un altro punto contestato alla riforma pensionistica è il presunto drastico calo di tutte le pensioni. Con la nuova legge, il calcolo della pensione verrebbe effettuato durante l'intera carriera, dove attualmente il calcolo viene effettuato sui migliori 25 anni (nel settore privato) e negli ultimi 6 mesi (nel servizio pubblico). Ciò comporterebbe meccanicamente un drastico calo della quantità di pensioni, che potrebbe essere pari al 50% delle perdite rispetto ai piani esistenti. Ciò interesserebbe principalmente le donne che soffrono di più a causa del lavoro part-time e delle carriere tritate.

Ma il punto della riforma sulle pensioni che non è proprio tollerato dai sindacati francesi è la previsione dell'istituzione di un'età fondamentale permanente (passata alla cronaca come “età di equilibrio”).

Ecco le parole dell’unione di tutti i sindacati del paese, coesi nella battaglia contro la riforma di Macron: “Il governo e alcune organizzazioni affermano che l'età verrebbe rimossa dal conto, il che è una bugia. Nella lettera di Edouard Philippe rivolta ai sindacati l'11 gennaio, si afferma: “il disegno di legge prevede che il futuro sistema universale includa un'età di equilibrio. Ciò costituirà una delle leve della gestione collettiva del sistema. Di conseguenza, è davvero l’ età dell'equilibrio che fungerà da "leva" per costringere i dipendenti a lavorare più a lungo se vogliono evitare di subire uno sconto (o una "penalità")."

L’attesa mobilitazione di massa si ritroverà domattina alle prime luci del giorno in place de la Republique per poi iniziare a sfilare (si spera pacificamente) verso circa le 11 del mattino lungo le arterie stradali Parigi, per arrivare nel pomeriggio a place de la Concorde, piazza simbolo degli anni della Rivoluzione

francese.

Nella giornata di sabato è invece prevista una nuova manifestazione dei famosi gilet gialli che attraverseranno la capitale parigina per l’ennesima dimostrazione contro il governo Macron.

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