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Torna l'incubo della sindrome dell'Avana. E ora colpisce Washington

La misteriosa sindrome provoca acufene, vertigini, fotofobia, ronzii e mal di testa. Il giallo sull'oscuro macchinario di intelligence

Torna l'incubo della sindrome dell'Avana. E ora colpisce Washington

La "sindrome dell'Avana", ossia una misteriosa sequenza di malesseri che aveva colpito dei dipendenti dell’ambasciata americana a Cuba nel 2017 e nel 2018, sembra abbia fatto la sua comparsa sul suolo statunitense. I sintomi della sindrome citata, la cui causa è ancora ignota, sono stati individuati finora dalle pubblicazioni scientifiche in acufene, vertigini, fotofobia, ronzii e mal di testa che possono durare per anni e provocare lesioni cerebrali.

La malattia sconosciuta si sarebbe abbattuta, oltre che sui dipendenti, tra cui agenti della Cia, della sede diplomatica statunitense all'Avana, anche su alcuni funzionari dell'ambasciata di Washington a Pechino. Le ricerche mediche e militari su tale mistero si sono finora tutte concentrate sull'ipotesi che imputa quei danni alla salute a un macchinario super-segreto messo a punto dall'intelligence di un governo anti-americanoe.

Secondo recenti inchieste delle emittenti statunitensi, la misteriosa malattia si sarebbe appunto manifestata proprio in territorio americano, nell'ambito di due incidenti sospetti segnalati al Senato di Washington a inizio aprile da alti ufficiali della Difesa. A detta degli organi di informazione americani, le autorità militari avrebbero infatti rivelato ai senatori un primo caso di sindrome dell'Avana verificatosi nel 2019 in un sobborgo di Washington, ad Arlington, e un secondo accertato nel novembre dello scorso anno vicino all’Ellipse, il grande prato ovale sul lato sud della Casa Bianca. Il primo caso aveva visto come vittima dell'improvvisa malattia un funzionario della Casa Bianca che portava a spasso il suo cane, mentre nel secondo episodio era rimasto coinvolto un dipendente del consiglio di sicurezza nazionale. Il fatto che i due casi di sindrome dell'Avana si siano improvvisamente manifestati nel cuore del potere federale sta ovviamente mettendo in allarme le istituzioni del Paese.

Sulla vicenda il portavoce della Casa Bianca ha precisato: "La Casa Bianca sta lavorando a stretto contatto con i dipartimenti e le agenzie per affrontare incidenti di salute inspiegabili e garantire la sicurezza e la protezione degli americani in servizio in tutto il mondo. Dato che stiamo ancora valutando gli incidenti segnalati e che dobbiamo proteggere la privacy delle persone che segnalano casi del genere, al momento non possiamo fornire o confermare dettagli specifici".

A rafforzare la tesi per cui la causa dei malesseri sarebbe un macchinario super-segreto è principalmente il fatto che, ha scoperto la stampa americane grazie alle ultime indiscrezioni filtrate dal Pentagono, i marines di una base remota in Siria avrebbero sviluppato sintomi simil-influenzali, assimilabili a quelli della sindrome incriminata, poco dopo che un elicottero russo aveva sorvolato l'insediamento militare. La tesi che identifica la causa della sindrome con un macchinario è stata quindi ribadita anche da un'autorevole istituzione non-militare, ossia l'Accademia americana delle Scienze.

L'ente citato, in uno studio pubblicato a marzo, aveva infatti collegato i malesseri misteriosi a una probabile "energia a radiofrequenza pulsata e diretta", propagata da un'oscura tecnologia.

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