Quando la polizia militare è riuscita a riportare l'ordine erano già dieci i detenuti che avevano perso la vita nel carcere di Alcazuz, il più grande dello stato del Rio grande del nord, in Brasile, dove la violenza è tornata ad esplodere feroce.
Una lite tra bande rivali si è tramutata in guerra aperta e solo dopo diversi tentativi gli agenti sono riusciti a entrare nella prigione, per porre fine al caos scatenati dai membri di "Comando de la Capital" e "Sindicato del Crimen", durante il quale almeno tre persone sarebbero state decapitate.
È il direttore di Alcazuz, Zemilton Silva, a spiegare che le autorità carcerarie hanno visto le teste mozzate delle vittime, quando il perimetro esterno della prigione è tenuto dagli agenti, ma nei bracci i detenuti sono ancora al comando.
Drammatica la situazione delle carceri
brasiliane, dove 622mila persone sono detenute in strutture che sarebbero in grado di ospitare poco più di 371mila carcerati. Dall'inizio dell'anno sono almeno cento le persone morte in rivolte come quella esplosa nel Rio grande del nord.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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