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Un altro gruppo jihadista rivendica l'attacco in Mali

Ancora dubbi sulla paternità del colpo all'hotel nella capitale. Il presidente Keita: "Tutto fa pensare al Fronte"

Un altro gruppo jihadista rivendica l'attacco in Mali

A tre giorni dall'attacco all'hotel Radisson Blu di Bamako, nel Mali, in cui più di venti persone sono rimase uccise e 170 tenute a lungo in ostaggio, prima che intervenissero le forze speciali a liberarle, ci sono ancora alcuni punti interrogativi.

Una delle domande principali che al momento rimangono senza una risposta è chi abbia attaccato l'albergo. La prima rivendicazione, arrivata già venerdì, portava il nome di Al Mourabitun, gruppo guidato da un ex comandante di al-Qaida nel Maghreb islamico, Mokhtar Belmokhtar, dato più volte per spacciato - l'ultima in Libia - ma probabilmente ancora vivo.

Il comunicato di Al Mourabitun non risolve tuttavia la questione di chi sia il responsabile dell'attacco. "A questo punto tutto sembra indicare che ci siano dietro quelli del Fronte di liberazione di Macina", ha detto il presidente maliano Ibrahim Boubacar Keita, citando un gruppo jihadista nato piuttosto di recente e responsabile di alcuni attacchi nel Paese.

Dal canto loro, gli uomini del Flm hanno inviato un comunicato alla France Presse, in cui il portavoce del gruppo rivendica l'attacco di venerdì, sostenendo che il gruppo abbia agito "con la collaborazione di Ansar Eddine", un'altra sigla locale legata ad al-Qaida, con cui il Fronte ha già collaborato in passato.

Un recente rapporto della Jamestown Foundation ricorda che nel 2013 Hamadou Kouffa, il religioso cinquantenne che guida il Fronte per la liberazione di Macina, si proclamò sultano di Konna, dopo un'offensiva sulla città a nord-est di Bamako a cui parteciparono anche i qaidisti.

La rivendicazione del gruppo parla di "una risposta contro gli attacchi delle forze 'Barkhane'", l'operazione a guida francese che opera nel Sahel dal 2014, lanciata dopo la chiusura di Serval, che aveva portato nell'area 3.500 soldati francesi per contrastare una forte minaccia jihadista. Aggiunge che ad entrare in azione sarebbe stato un commando di cinque persone, di cui tre "sane e salve" e due uccise nel blitz delle teste di cuoio.

@ACortellari

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