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Austria, 17 "identitari" indagati per associazione a delinquere e hate speech

La mossa della procura di Graz: perquisite le case di attivisti e simpatizzanti del movimento anti-immigrazionista e "identitario"

Austria, 17 "identitari" indagati per associazione a delinquere e hate speech

Nell'Austria che mese dopo mese continua a inasprire la lotta all'immigrazione clandestina e a irrigidire le condizioni dell'accoglienza, il procuratore della città di Graz ha indagato 17 attivisti "identitari" per varie accuse legate fra l'altro alla xenofobia.

Nelle scorse settimane i magistrati austriaci hanno trascinato alla sbarra 10 membri di spicco del "Movimento identitario" e sette simpatizzanti: dovranno rispondere di varie accuse come incitamento all'odio razziale, associazione a delinquere, danneggiamento e coercizione. Si tratta di imputazioni che fanno riferimento a fatti svoltisi nel corso di alcuni anni.

Ad aprile la polizia aveva perquisito le abitazioni di diversi esponenti del movimento, fra cui il leader Martin Sellner, arrestato nei mesi scorsi a Londra proprio per le sue posizioni estremiste. Per usare le parole della procura di Graz, le azioni degli identitari negli ultimi anni sono state improntate a una "ideologia xenofoba". Fra gli episodi citati il blitz del marzo 2017 all'ambasciata turca, quando alcuni militanti scalarono il tetto della sede diplomatica di Ankara issando uno striscione sul tetto con il messaggio poco conciliante "Erdogan, riportati a casa i tuoi turchi".

Non solo.

Nel conto delle accuse di cui dovranno rispondere ci sono anche l'irruzione, del giugno 2016, a un dibattito sull'immigrazione tenutosi all'università di Klagenfurt, quando gli identitari interruppero la discussione scandendo slogan anti-immigrazionisti e sventolando le proprie bandiere.

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