Coronavirus

Austria, riparte la prostituzione: ma solo con la mascherina

Il decalogo anti-contagio è frutto di un incontro tra ministero della Salute e rappresentanti dell’industria dell’eros, che occupa in Austria 8mila persone

Austria, riparte la prostituzione: ma solo con la mascherina

Le autorità austriache hanno messo a punto, in concomitanza con il riavvio delle attività dell’industria della prostituzione, dei consigli affinché il sesso a pagamento sia al riparo da eventuali contagi. Le linee-guida anti Covid da seguire nell’ambito delle attività a luci rosse sono state elaborate dal ministero della Salute di Vienna dopo un incontro tra i vertici di quest’ultimo e dei rappresentanti del settore citato, che occupa nel Paese quasi 8mila persone. Il decalogo relativo all’industria dell’eros è stato diffuso dal governo proprio mentre la nazione alpina si trova a fronteggiare aumenti quotidiani delle infezioni di coronavirus, salite per la prima volta da aprile oltre il limite di cento.

In base ai consigli anti-Covid redatti dai vertici ministeriali austriaci, le attività a luci rosse potranno ripartire in sicurezza soltanto se saranno “limitati al minimo i contatti fisici” tra clienti e prostitute.

In particolare, durante gli incontri intimi, dovranno essere messi al bando, al fine appunto di scongiurare trasmissioni virali, i baci e ogni altra effusione che determini l’avvicinamento dei volti. Il dicastero della Salute, sempre appellandosi alla necessità di prevenire le infezioni nelle alcove e nei postriboli nazionali, ha anche raccomandato lo stop al “sesso di gruppo”.

Le raccomandazioni governative, inoltre, invitano con forza clienti e professioniste dell’eros a indossare entrambi le mascherine durante gli incontri passionali. Secondo il decalogo stilato dal ministero della Salute, infine, i responsabili dei bordelli attivi in Austria dovranno informare ciascun avventore dei dettagli delle raccomandazioni anti-contagio citate. Gli stessi titolari dei locali dovranno anche vietare l’ingresso ai clienti che dovessero mostrare sintomi apparentemente riconducibili a infezioni da coronavirus.

Conciliare la necessità della ripartenza dell'industria del sesso con l'urgenza di impedire un aggravamento dell'epidemia è un tema che ha tenuto banco in questi mesi anche nella confinante Germania.

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