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Le prostitute tedesche scrivono al parlamento: "Fateci tornare a lavorare"

Le prostitute tedesche hanno inviato una lettera ai parlamentari, allegandovi un apposito protocollo sanitario per l’industria dell’eros

Le prostitute tedesche scrivono al parlamento: "Fateci tornare a lavorare"

Le prostitute tedesche hanno indirizzato ieri una lettera aperta ai deputati nazionali, al fine di sollecitare una rapida riapertura delle case di tolleranza e il ritorno al lavoro da parte di tutti gli operatori del settore dell’eros. I luoghi di piacere sessuale avevano dovuto interrompere a metà marzo i rispettivi servizi alla clientela, in ottemperanza alla serrata generale anti-Covid. In tale documento, redatto mentre la Germania revoca sempre più restrizioni alle attività economiche, l’associazione delle professioniste del sesso illustra, a sostegno della propria richiesta di ritorno al lavoro, un apposito protocollo anti-contagio da essa ideato e inteso a garantire la sicurezza sanitaria del personale e degli avventori dei postriboli. Nel Paese teutonico, la prostituzione è legale, ma è sottoposta a rigide prescrizioni, come l’obbligo, per le professioniste, di registrarsi in appositi elenchi curati dalle amministrazioni locali e di sottoporsi a controlli medici periodici.

A spedire al Bundestag la lettera aperta in questione, ricostruisce Deutsche Welle, è stata l’Associazione federale delle lavoratrici dell’industria del sesso (Bsd) e, in particolare, i veri destinatari del documento sarebbero i 16 deputati che, la scorsa settimana, si erano schierati contro la riapertura post-serrata dei luoghi di piacere sessuale e ne avevano invocato la chiusura permanente, sostenendo che, nelle case di tolleranza, sarebbe impossibile mantenere le distanze interpersonali di sicurezza. I medesimi parlamentari avevano quindi bollato allora l’attività delle prostitute come un potenziale “super-diffusore” dei contagi nel Paese.

Nel documento indirizzato al parlamento federale, la Bsd si scaglia innanzitutto contro la teoria, promossa da quei 16 politici, per cui chi lavora nell’industria dell’eros sarebbe un “super-diffusore” del coronavirus, definendola “non solo offensiva, ma anche infondata”.

Dopo avere bollato la posizione intransigente assunta da quei deputati come un tentativo di screditare l’economia a luci rosse e dopo avere sostenuto che le case di tolleranza non sarebbero più pericolose di un salone di bellezza o di un centro-massaggi, la lettera, fa sapere il network, prosegue con la richiesta alle autorità nazionali di dare finalmente il via libera alla ripartenza del settore della prostituzione, intenzionato a “generare nuovamente reddito e a offrire ai clienti un buon servizio”.

A sostegno della richiesta di un rapido nulla osta pubblico alla riapertura dei postriboli, la Bsd, riferisce l’emittente tedesca, allega al documento rivolto agli onorevoli uno specifico protocollo di sicurezza sanitaria, che sarebbe pronto a essere seguito e applicato dalle lavoratrici a luci rosse.

In base al decalogo igienico proposto dall’associazione professionale al Bundestag, le case chiuse dovranno avere un numero ridotto di ragazze lì impiegate. Ad esempio, nei postriboli piccoli non potranno essere attive più di dieci ragazze, mentre quelli di maggiori dimensioni potranno assumerne di più, ma dovranno però operare a capienza ridotta, tenendo inutilizzate molte delle proprie alcove.

Sempre secondo il protocollo anti-contagio messo a punto dal sindacato delle prostitute tedesche, i responsabili dei postriboli dovranno provvedere a fare rispettare una distanza di almeno un metro e mezzo tra i clienti. Le ragazze, inoltre, dovranno indossare la mascherina nel corso dei rapporti intimi con gli avventori e, nelle stanze del piacere, dovrà essere garantita una ventilazione costante e un’assidua sanificazione. I frequentatori e le lavoratrici dei luoghi dell’eros dovranno anche inserire i propri dati all’interno di un software preposto al tracciamento individuale, da utilizzare nel caso in cui scoppiasse una nuova epidemia. Il servizio a domicilio o in albergo, prosegue il decalogo proposto dalla Bsd, potrebbe tranquillamente continuare a essere svolto dalle prostitute.

La lettera diretta al parlamento, rimarca

it/esteri/2020/05/26/covid-19-in-germania-le-prostitute-al-parlamento-fateci-lavorare-pn_20200526_00117/" title="Covid-19 in Germania, le prostitute al Parlamento: “Fateci lavorare”" data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener">Askanews, termina con l’invito, rivolto ai deputati sempre dalle iscritte a tale associazione professionale, a “visitare una casa d’appuntamenti” una volta che saranno revocate le restrizioni, al fine di permettere agli onorevoli di verificare in prima persona la gestione in sicurezza delle attività dell’industria tedesca dell’eros.

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