"Basta lavorare quando ci sono trenta gradi". Questo non è la solita frase pronunciata da chi va in ufficio col caldo ma una vera e propria proposta di legge in Gran Bretagna. Le temprerature afose di questi giorni hanno spinto una parlamentare a presentare una proposta di legge che consentirebbe di interrompere l'attività professionale se l'ambiente di lavoro supera i 30 gradi - oppure i 27 in caso di mestieri pesanti. La mozione è stata presentata dalla laburista Linda Riordan e firmata da altri 17 parlamentari. Secondo quanto riporta il testo di legge "le persone che lavorano in posti particolarmente esposti al calore come i panifici o le aule scolastiche dovrebbero smettere di lavorare qualora diventassero troppo caldi e dunque dannosi per la salute".
Fabbriche e uffici surriscaldati possono portare "disagio, stress, irritabilità e mal di testa, affaticamento del cuore e dei polmoni, vertigini, svenimenti e crampi dovuti alla mancanza di
acqua e sali", dice la Riordan ricordando che questi stati fisici possono allentare l'attenzione e portare a incidenti sul lavoro. La proposta ha raccolto i favori dei sindacati che sperano nell'approvazione della legge.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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