Biden e il "Paese unito". Così potrebbe aprire il governo a un trumpiano

"Il mio non sarà un terzo mandato Obama". Nella sua prima intervista da presidente eletto Joe Biden tenta di respingere le convinzioni di chi pensa che dal 20 gennaio ci sarà un Obama-ter

Biden e il "Paese unito". Così potrebbe aprire il governo a un trumpiano

«Il mio non sarà un terzo mandato Obama». Nella sua prima intervista da presidente eletto Joe Biden tenta di respingere le convinzioni di chi - soprattutto dopo le prime nomine della sua squadra di governo - pensa che dal 20 gennaio ci sarà un Obama-ter. «Siamo di fronte a un mondo completamente diverso da quello che abbiamo affrontato durante l'amministrazione Obama-Biden, Donald Trump ha cambiato il panorama», ha affermato con Nbc, tentando di scrollarsi di dosso l'ombra dell'ex Comandante in Capo. E assicurando che la sua Casa Bianca non solo rappresenterà un cambiamento radicale con i quattro anni del tycoon, ma sarà pure una svolta rispetto agli otto anni in cui è stato vice presidente accanto al suo amico Barack.
La sua amministrazione, ha assicurato, punterà a rappresentare tutto lo spettro del popolo americano, così come del partito democratico. Anche se sembra chiudere la porta ai due big della sinistra progressista, i senatori Bernie Sanders ed Elizabeth Warren: «Bisogna essere molto prudenti a togliere dal Congresso personalità di peso».

Affermazioni che probabilmente non piaceranno all'ala liberal del partito democratico, ansiosa di riscuotere dopo il fondamentale contributo dato alla vittoria, ma sicuramente più in linea con la sua idea di un governo del dialogo, che rischia di rivelarsi essenziale con l'eventualità di un Senato ancora a guida repubblicana. E infatti Biden ha persino affermato che potrebbe valutare la nomina nella sua squadra di un repubblicano che ha votato per Trump: «Potrei prenderlo in considerazione, voglio che questo paese sia unito». E poi ha promesso che «non userà il dipartimento di Giustizia come uno strumento personale» per indagare il tycoon e i suoi alleati.

Intanto, ha confermato che «la transizione è iniziata»: «Stiamo già partecipando ai briefing, abbiamo delle riunioni di lavoro con il team della Casa Bianca sul Covid, e stiamo discutendo non solo su come distribuire il vaccino ma anche su come renderlo disponibile a tutti», ha sottolineato Biden, che ha già avviato i contatti con l'Istituto per le malattie infettive di Anthony Fauci. Parlando dalla sua Wilmington, in Delaware, in occasione della Festa del Ringraziamento, ha ribadito come gli aiuti agli americani colpiti dalla pandemia stanno per arrivare, sia per affrontare l'emergenza sanitaria che quella economica: «Possiamo e dobbiamo superare l'attuale crisi insieme», è stato il suo appello.

Quindi ha ripetuto come un mantra l'impegno ad andare oltre la polemica politica e a lavorare per il paese in un clima il più bipartisan possibile. Donald Trump, da parte sua, è tornato ad affermare su Twitter che «il 2020 è tutt'altro che finito», pur se è già iniziata la transizione verso la nuova amministrazione.

Il commento del presidente uscente, questa volta, è sembrato guardare a un futuro meno prossimo, essendo riferito al sondaggio di Politico secondo cui la stragrande maggioranza dei repubblicani lo rivoterebbe nel 2024.

E nel frattempo Trump ha annunciato su Twitter che il generale Michael Flynn, l'ex consigliere per la Sicurezza Nazionale coinvolto nel Russiagate e dichiaratosi colpevole di aver mentito all'Fbi sui suoi contatti con alcuni diplomatici russi nel 2016, ha avuto «piena grazia». «Congratulazioni al generale e alla sua famiglia, so che ora avrà un fantastico Ringraziamento».

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