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Carri armati, missili e caccia: ecco l'arsenale gonfiabile di Putin

Carri armati che si gonfiano e si sgonfiano in cinque minuti e che visti dai satelliti sembrano veri mezzi militari: così la Russia di Putin punta sulla tattica del camuffamento e si costruisce un arsenale gonfiabile

Carri armati, missili e caccia: ecco l'arsenale gonfiabile di Putin

Pesano 70 chilogrammi, costano circa 16mila dollari ognuno e si trasportano comodamente in due sacche. Sono i carri armati T-80 di Putin, in versione gonfiabile. Prendono forma in cinque minuti, e scompaiono con la stessa rapidità. E, separatamente, si può acquistare pure l’apparecchiatura che stampa false tracce di carro armato sul terreno. Certo, non sono letali come i sistemi missilistici Iskander-M piazzati a Kaliningrad. Ma fanno parte anch’essi dell’armamentario della nuova Russia di Putin. Ed hanno una precisa funzione tattica.

Secondo un’inchiesta del New York Times, il ministero della Difesa russo avrebbe, infatti, commissionato ad una fabbrica di palloni aerostatici, la Rusbal, la fabbricazione di un intero arsenale militare che comprende carri armati, caccia bombardieri, sistemi lanciamissili e caccia intercettori, in versione gonfiabile. Diversivi che possono apparire e sparire in pochi minuti, e che ad una distanza di 300 metri appaiono come veri e propri mezzi militari. Alla costruzione delle armi gonfiabili, secondo il quotidiano americano, lavorano in segreto, in una fabbrica nella campagna russa nei pressi di Mosca, la maggior parte degli 80 dipendenti della società.

Il motivo è semplice. In guerra, “nessuno ha mai vinto onestamente”, spiega Aleksej Komarov, l’ingegnere che ha progettato il “trucco”, intervistato dal New York Times. Si tratta, infatti, di una strategia militare ben precisa. La “maskirovka”, ovvero la dottrina militare sovietica che prevede di sorprendere il nemico con l’inganno ed il camuffamento. Niente di nuovo in realtà: Timeo Danaos et dona ferentes, diceva, infatti, Lacoonte quando cercava di convincere i troiani a non accettare il cavallo lasciato in dono dai greci. Dal cavallo di Troia, alle cosiddette “unità fantasma” impiegate nella seconda guerra mondiale, sono molte, infatti, le tecniche di inganno e dissimulazione usate nella storia dei conflitti. Ed anche la Russia, accusa il New York Times, avrebbe ripetutamente fatto uso di tecniche di questo tipo, negli ultimi mesi, in Crimea, in Siria, e nel Sud-Est dell’Ucraina. Lo scopo di questo tipo di operazioni, infatti, si legge sul quotidiano, è quella di “manipolare la percezione della realtà dell’avversario, dando informazioni sbagliate, ed eventualmente interferire con il processo decisionale” del “nemico”.

Lo scopo del dispiegamento dell’armata gonfiabile di Putin è, quindi, quello di intimorire, con l’inganno l’avversario. Visti da un satellite o da un drone spia, infatti, i carri armati e i caccia prodotti dalla Rusbal, sembrano dei veri e propri mezzi militari. Ma, avvertono dalla fabbrica, sono fatti per essere gonfiati e sgonfiati velocemente. Se rimanessero per un periodo prolungato nello stesso luogo, scrive il quotidiano statunitense, sarebbero soggetti a fluttuazioni a causa del vento e ad un restringimento delle dimensioni, e si scoprirebbe il trucco.

La nuova “guerra fredda” tra la Casa Bianca e il Cremlino, insomma, si combatte senza esclusione di colpi e con le armi più disparate: dalla cyberwar, alle armate gonfiabili del Cremlino.

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