Referendum indipendenza in Catalogna

Catalogna, cosa accadrà dopo il voto del Senato

Mariano Rajoy avvia l'iter per l'applicazione dell'articolo 155 della Costituzione che sospende l'autonomia della Catalogna. Ecco cosa accade ora

Catalogna, cosa accadrà dopo il voto del Senato

Mariano Rajoy avvia l'iter per l'applicazione dell'articolo 155 della Costituzione che sospende l'autonomia della Catalogna. Il provvedimento deve ora essere approvato dalla maggioranza del Senato. Ecco cosa accade dopo

1. L'assemblea non sarà sciolta Ma via il presidente e il vice

Il Consiglio dei Ministri di sabato 21 ottobre ha deciso di non sciogliere al momento il Parlament de Catalunya (istitito nel 1932 e restaurato dopo la Guerra Civile e la Transizione nel 1980). Il Parlament continuerà a svolgere le questioni ordinarie, ma sarà privo di presidente e vice. La sua presidenza passa, quindi, da Carme Forcadell (deputata di Erc, Sinistra Repubblicana di Catalogna, eletta il 16 dicembre del 2010) direttamente nelle mani del premier Mariano Rajoy che potrà decidere come e quando sciogliere l'emiciclo e fissare entro sei mesi dal 1° novembre 2017 la data delle elezioni anticipate per rieleggere i deputati da cui nascerà il nuovo Governo della Catalogna (Generalitat de Catalunya). L'art. 55 dello Statuto della Catalogna lo definisce come: organo che esercita potestà legislativa, che approva il Bilancio Generale dell'amministrazione della Catalogna e controlla e propone l'azione politica di Governo.

2. Spetterà all'autorità centrale proporre e far votare norme

Il Parlament catalano che secondo l'art.55 dello Statuto di Autonomia della Catalogna è l'organo che legifera ed è inviolabile, nei sei mesi che correranno fino al giorno delle nuove elezioni regionali e della nascita di un nuovo governo, avrà soltanto una funzione rappresentativa e non potrà proporre candidati alla sua presidenza e vicepresidenza. Sarà commissariato dal premier spagnolo Rajoy che, sollevati dagli incarichi presidente e vice (Carme Forcadell e Anna Simó) valuterà quali sono le questioni legislative urgenti in sospeso per la Comunità. Il Presidente del Consiglio di Madrid, potrà, quindi, presenziare e riunire il Parlament, e, in via del tutto straordinaria, chiedere il voto per l'approvazione di un emendamento ritenuto di vitale importanza per la Catalogna, che non sia di competenza del Parlamento di Madrid. Tuttavia, Rajoy non potrà presentare iniziative contrarie alla Costituzione e allo Statuto catalano.

3. Destituito il governatore I dipartimenti sotto Madrid

La Generalitat de Catalunya continuerà a funzionare e a svolgere l'amministrazione ordinaria della Comunità, secondo quanto approvato sabato 21 ottobre dal Consiglio dei Ministri che ha chiesto al Senato di Spagna l'autorizzazione a destituire il President catalano Carles Puigdemont (eletto il 10 gennaio del 2016 con la coalizione politica Junts pel Sì, Uniti per il Sì, ndr), il suo vice Oriol Junqueras (leader di Erc, Sinistra Repubblicana di Catalogna, eletto il 9 gennaio 2013) assieme a tutti i segretari e sottosegretari del Governo catalano (i segretari hanno funzione di ministri per i dipartimenti di Sanità, Economi eccetera). Tutti i dipartimenti della Catalogna saranno gestiti dagli equivalenti Ministeri di Madrid. Puigdemont oltre a essere la massima espressione della rappresentazione della Catalogna, rappresenta anche lo Stato spagnolo in Catalunya e può essere destituito secondo l'art. 155 della Costituzione.

4. Sicurezza, tlc ed economia: stop alla gestione autonoma

La gestione e amministrazione della Comunità Autonoma di Catalogna, secondo quanto previsto dall'art.155 della Costituzione di Spagna passa in versione «ordinaria»: tutte le decisioni fondamentali dovranno essere supervisionate e approvate dai vari ministeri di Madrid, ma in alcuni casi, per i dipartimenti più strategici ci sarà il controllo diretto di Madrid. Gli Interni catalani (dipartimento che gestisce i Mossos d'Esquadra, la Polizia catalana) sarà commissariato al ministero degli Interni spagnolo, assieme al: dipartimento delle Telecomunicazioni (che controlla la TV3, il canale regionale catalano i cui vertici sono eletti dal Governo di Barcellona); il dipartimento dell'Economia passerà sotto il contro del ministro de Guindos.

I Mossos avranno un nuovo maggiore, nominato dagli Interni di Madrid. Gli altri dipartimenti saranno supervisionati: ad esempio la Sanità catalana passa principali competenze a Salute di Madrid

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