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Cina ed Europa sono chiamati ad offrire al mondo in turbolenza più fattori di stabilità

Cina ed Europa hanno le carte in regola per rafforzare la comprensione e la fiducia reciproca, il dialogo e le comunicazioni

Cina ed Europa sono chiamati ad offrire al mondo in turbolenza più fattori di stabilità

L'1 aprile presso il Palazzo dell’Assemblea del Popolo a Beijing, il premier cinese Li Keqiang, insieme al presidente del Consiglio Ue Charles Michel e il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, hanno congiuntamente presieduto in collegamento video la 23esima riunione dei leader Cina-Ue.

Fiducia e dialogo

Li Keqiang ha auspicato che la Cina e l’Europa possano rafforzare la comprensione e la fiducia reciproca, il dialogo e le comunicazioni, ampliare la cooperazione concreta, trattare nel modo più adatto i conflitti e le divergenze, impegnandosi e contribuendo insieme alla pace e allo sviluppo del mondo. Il premier cinese ha auspicato che tramite questa riunione sia possibile trasmettere un segnale positivo per uno sviluppo stabile delle relazioni Cina-Ue in favore del rafforzamento della cooperazione bilaterale.

La controparte europea ha presentato le opinioni e la posizione sull’attuale situazione in Ucraina. Il premier cinese ha illustrato la posizione della Cina. Beijing ha sempre cercato di promuovere la pace e il dialogo e ha valorizzato insieme alla comunità internazionale, inclusa l’Europa, un ruolo costruttivo, con lo scopo di attenuare il prima possibile la tensione e realizzare il cessate il fuoco, evitando l’aggravamento della crisi umanitaria e favorendo il ritorno alla pace.

Le parole di Xi Jinping

Nello stesso giorno il presidente cinese Xi Jinping ha incontrato in videoconferenza Charles Michel e Ursula von der Leyen.

Xi Jinping ha ricordato che 8 anni fa ha visitato la sede dell’Ue e ha proposto di costruire un ponte d’amicizia e di cooperazione tra Asia ed Europa, costituendo un partenariato con caratteristiche di pace, crescita, riforma e civiltà fra le due parti ed edificando un partenariato strategico globale Cina-Ue capace di influenzare il mondo.

Attualmente l’epidemia del Covid-19 continua a diffondersi, la ripresa economica mondiale resta debole e a questa situazione si è aggiunta la crisi in Ucraina. In tale quadro, la Cina e l’Europa che sono due potenze, due grandi mercati e civiltà e devono rafforzare i contatti e le relazioni bilaterali, così come discutere su importanti questioni riguardanti la pace e lo sviluppo del mondo, valorizzando il loro ruolo positivo ed offrendo al mondo in turbolenza più fattori di stabilità.

Xi jinping ha sottolineato che sin dall’anno scorso i rapporti Cina-Ue hanno assistito ad un nuovo sviluppo in un contesto di sfide e che la cooperazione fra queste due parti ha ottenuto nuovi risultati. Secondo il presidente cinese i fatti hanno testimoniato che la Cina e l’Europa presentano ampi interessi in comune e una solida base di cooperazione. Solo la cooperazione e il coordinamento possono risolvere i problemi e affrontare le sfide.

La Cina mantiene una politica coerente con l’Europa e auspica che quest’ultima possa avere una conoscenza autonoma sulla Cina e seguire politiche autonome nei confronti della Cina, promuovendo insieme lo sviluppo stabile e duraturo dei rapporti bilaterali.

L'importanza della cooperazione

In realtà, il mantenimento dei contatti strategici, il rafforzamento della fiducia reciproca a livello strategico e l’allargamento della cooperazione e del consenso tra Cina ed Europa, due potenze mondiali, favoriscono lo sviluppo sano e sostenibile delle relazioni bilaterali e porteranno stabilità ed energia positiva al quadro internazionale. Questa riunione tra leader di Cina-Ue ha un significato importante e che desta ampia attenzione.

Per quanto riguarda il problema dell’Ucraina, la Cina segue fermamente una politica estera pacifica autonoma e indipendente, esprimendo i propri giudizi sulla base dei fatti. La Cina ha cercato di contribuire con il suo ruolo positivo nell’attenuare la tensione, nel promuovere i negoziati di pace ed evitare una crisi umanitaria.

Tutti i paesi hanno il diritto di decidere autonomamente e indipendentemente la propria politica estera e non bisogna costringere gli altri a scegliere uno schieramento né ad adottare una decisione semplificata che sia “bianca o nera”.

In modo particolare,è necessario opporsi alla mentalità da guerra fredda e alla logica dei blocchi contrapposti.

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