Clinton, sulle email private repubblicani pronti ad aprire un'inchiesta parlamentare

La leggerezza potrebbe costare molto cara a Hillary. Stesso problema anche per Jeb Bush?

Clinton, sulle email private repubblicani pronti ad aprire un'inchiesta parlamentare

L'ha presa in giro anche Obama ("un server in casa? Non sapevo si potesse, sono proprio indietro"), ma per Hillary Clinton c'è poco da scherzare. Su di lei, infatti, incombe il rischio di un'inchiesta parlamentare, davanti alla quale potrebbe essere costretta a presentarsi per chiarire la vicenda delle email (nel periodo in cui ricoprì l'incarico di segretario di Stato ha usato, per sua stessa ammissione, solo la sua posta elettronica privata). Lo speaker della Camera John Boehner ha preannunciato che nei prossimi giorni partiranno le indagini.

I repubblicani, quindi, sembrano intenzionati a cavalcare l'onda dello scandalo cercando di indebolire la Clinton o, comunque, costringerla a dedicare tempo e risorse alla vicenda, a danno della propria campagna elettorale. Questa strategia sarebbe confermata dalle parole di Trey Gowdy, presidente del comitato che indaga sulla vicenda di Bengasi (attentato al consolato Usa in Libia del settembre 2012), che ha detto che la Camera potrebbe votare per chiedere la consegna di tutte le mail della Clinton o addirittura "rivolgersi ad un tribunale per ottenerle".

"Io preferirei non usare un’ingiunzione, ma se Clinton sarà cooperativa non sarà necessario", aveva detto in proposito nei giorni scorsi Jason Chaffetz, che presiede il comitato della Camera che indaga eventuali violazioni delle regole federali, come quelle del Federal Record Act che la Clinton, secondo i repubblicani, non avrebbe rispettato. Il deputato repubblicano ha comunque sottolineato di essere pronto a ricorrere a tutti i mezzi necessari per "arrivare al fondo della questione".

Battute a parte, Obama ha tentato di tenersi alla larga dalle polemiche sull’utilizzo esclusivo di indirizzo e-mail e server privato da parte della Clinton durante il suo incarico a capo del dipartimento di Stato, ma la vicenda ovviamente ha creato qualche imbarazzo anche alla Casa Bianca.

Da ieri, però, c'è anche un repubblicano che deve fornire spiegazioni in merito all'utilizzo della posta elettronica privata. E non è un repubblicano qualsiasi, si tratta di Jeb Bush. Come ha scritto il Washington Post anche lui quando era governatore della Florida, si era servito del proprio account privato per scrivere mail. Il giornale sottolinea che i messaggi di posta elettronica riguardavano questioni di sicurezza come il dispiegamento di truppe in Medio Oriente e la protezione dei siti nucleari dopo l’11 settembre. Le mail di Bush, figlio e fratello di presidenti americani, trattavano di spostamenti della Guardia Nazionale. Questioni dunque estremamente delicate. Il suo staff afferma che si trattava di fatti noti, apparsi sulla stampa.

Ma esperti di sicurezza sottolineano come gli account privati siano facilmente vulnerabili di fronte alla pirateria informatica e che tali informazioni potrebbero essere sfruttate da entità ostili. Solo pochi giorni scorsi il repubblicano Bush aveva definito "sconcertante" l’uso di mail private da parte della democratica Clinton.

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