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Colpo di grazia ai feriti, veterano delle Sas rischia l'inchiesta

Il ministero della Difesa britannico ha deferito alla polizia il sergente delle Sas che ha ammesso di aver ucciso i soldati iracheni straziati dai nemici: "Atto di pietà umana"

Colpo di grazia ai feriti, veterano delle Sas rischia l'inchiesta

Veterano di guerra delle Sas britanniche rischia il carcere per aver ammesso in tivvù di aver dato il colpo di grazia ad alcuni militari iracheni, mortalmente feriti, durante alcune operazioni militari nel 2003. E sull’Inghilterra si addensa la nube di una polemica fortissima.

È la storia del sergente Colin Maclachlan che rischia l’incriminazione dopo l’apparizione televisiva. Il militare, membro decorato delle Sas, il reparto d’élite dell’esercito di Sua Maestà ha ammesso di aver ucciso “due o tre” soldati iracheni. Non un’uccisione a sangue freddo, nè un raptus. Tutt’altro: il sergente ha premuto il grilletto per dar loro pace, perché – orrendamente feriti a morte – non avessero a soffrire una tremenda agonia. Si tratta di una pratica che, da che mondo è mondo, è universalmente riconosciuta sui campi di battaglia come gesto di pietà umana. Ma che ora potrebbe costargli un’imputazione formale di cui rispondere davanti a una corte marziale.

Il caso l’ha sollevato il Daily Mail che ha ricostruito la vicenda ascoltando il parere del diretto interessato. Il ministero della Difesa ha allertato la polizia dopo aver requisito le dichiarazioni e le bozze del manoscritto del libro (che, prendendo a prestito il motto delle Sas si dovrebbe intitolare “Who dares win”, cioè “chi osa vince”) in cui racconterebbe i dettagli dei fatti contestatigli. In particolare, a urtare la Difesa britannica, un passaggio in cui racconta come, dopo un’operazione dietro le linee dei terroristi ci fossero molti soldati iracheni gravemente feriti. Chi aveva perso le braccia, le gambe, gente letteralmente smembrata ma ancora in vita. E fu in quel momento che – come avrebbe scritto Maclachnan – “Le forze speciali operative rapidamente misero fine alle loro sofferenze, sottraendoli a un’atroce e lenta agonia”. E poi: “Non mi è stato per nulla piacevole uccidere questi soldati ma dovevo farlo, dovevo fare in modo che smettessero di patire l’inferno.

Non volevo che dovessero continuare a soffrire”.

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