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La Corea difende l'arma nucleare: "Senza finiamo come Gheddafi"

Dopo l'annuncio di un test per la bomba H, a Pyongyang tirano in ballo le dittature mediorientali per giustificarsi

Soldati sudcoreani accendono i "diffusori di propaganda" di Seul
Soldati sudcoreani accendono i "diffusori di propaganda" di Seul

Il test della bomba all'idrogeno, o presunto tale, perché cosa sia davvero successo ancora non è chiaro, ai vicini di Seul non è andato giù. Ma mentre in Corea del Sud la macchina della propaganda è di nuovo a pieno regime, risposta a quanto succede oltre confine, a Pyongyang la dittatura tenta una disperata difesa del suo programma nucleare.

Il regime di Kim Jong-Un tira in ballo le vecchie dittature mediorientali per dire perché, a suo modo di vedere, della bomba non si possa fare a meno. Spiega che il suo Paese, senza un programma di cui il mondo abbia un minimo timore, finirebbe per fare la stessa fine della Libia di Muhammar Gheddafi o dell'Iraq di Saddam Hussein.

La bomba nucleare, insomma, come "deterrente" contro una possibile aggressione verso la parte settentrionale della Penisola di Corea. Questo suggerisce un editoriale pubblicato dalla Kcna, l'agenzia stampa ufficiale del Paese.

Chiedere a Pyongyang di fare a meno del suo programma atomico, sostiene l'articolo, è come "sperare che il cielo cada". Inutile,

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